PALERMO. È da sempre considerato uno stile elegante. Quando si parla di equitazione e di cavalieri si evocano scenari regali. Principi e partite di Polo, oggi, dame e castelli, ieri. L’equitazione e il rapporto con i cavalli è uno spazio senza tempo, che interessa una nicchia di persone ma che è ammirato da tutti. Ciononostante, anche lo stile da cavallerizza si evolve e segue, come la moda stessa, nuove tecniche di marketing e promozione anche sui social network, soprattutto Facebook, scegliendo, per entrare nel cuore degli appassionati del genere, di adottare come testimonial cavalieri reali, quelli in nazionale e di maggiore successo. E così accade per la griffe Fix Design che, nella campagna di presentazione della sua nuova collezione, si affida tra gli altri al volto della bella e giovane campionessa siciliana Emilia Bignardelli. Quindicenne iscritta al terzo anno del liceo scientifico sperimentale Don Bosco, prestigioso istituto religioso di Palermo. La Bignardelli è un’atleta di salto ad ostacoli ed è anche l’autrice del libro di poesie «Pensa alle stelle», dedicato ad un cavallo che non c’è più. È stata premiata con l'HorsEmotions 2013, il premio artistico-letterario assegnato ogni anno dalla Federazione Italiana Sport Equestri in occasione di Fieracavalli, ai testi che fanno conoscere questo sport. Emilia ha rapidamente scalato le graduatorie nazionali, anche da quando ha iniziato ad allenarsi a Catania con il pluridecorato istruttore Ciro Carrabotta, con grande sacrificio e percorrendo fino a quattro volte a settimana oltre 400 km di strada, spesso in pullman. Ma oltre alla sua bravura ciò che si apprezza di lei è lo stile elegante e composto, sia in gara sia durante gli allenamenti. Il settore non è avulso dall’influenza della moda come conferma la giovane atleta: «Ci sono alcuni capi di tendenza ed altri più tecnici come i pantaloni con il grip nell’interno coscia che servono per non fare scivolare le gambe sulla sella. Tra gli accorgimenti di puro vezzo, le tante guarnizioni Swarovski nella cintura, nei cap, negli stivali e nella giacca. Anche noi giovani atlete ci adeguiamo ai dettami classici ma i nuovi marchi hanno innovato le linee e ci piacciono molto. Tra questi c’è Fixdesign, per cui presto il volto, con un ottimo rapporto qualità prezzo, ma ci sono anche Animo, Cavalleria Toscana e Sarm Hippique. Tra di noi non si può parlare di una gara anche nel vestire, ma cerchiamo di notare se le altre hanno cambiato qualche indumento o se un accessorio da poter copiare». Gli elementi base dello stile da cavallerizza sono i tradizionali pantaloni, che si caratterizzano per una forte aderenza, per gli inserti in pelle e camoscio e le stringhe che hanno una valenza pratica, quanto ormai iconica, gli stivali, la giacca da gara, i guanti ed il tradizionale cappello. Ma c'è anche attenzione al coordinamento del cavaliere con gli indumenti del cavallo, sottosella, fasce, coperta e accappatoio. «Oltre ai marchi classici Tattini e Barracan – aggiunge Fabrizio Bignardelli, cavaliere senior e papà della giovane promessa che accompagna a gare e allenamenti e che segue al circolo Equinox alla Favorita di Palermo - per gli adulti, una novità del settore viene dal marchio italiano Dainese che produce oltre ai corpetti anticaduta e ai dispositivi di sicurezza anche dei pantaloni con un taglio interessante: seguono la curva del cavallo e hanno la particolarità di stare in piedi da soli».
Ma come è cambiato lo stile da cavallerizza e cosa va di moda? A rispondere è ancora la Bignardelli junior: «Grazie ad una maggiore flessibilità dei regolamenti, nel corso degli ultimi anni l’abbigliamento è diventato molto più spumeggiante, sia per l'uomo che per la donna. Si è passati dal monocolore, rosso o nero, ad una variazione di tonalità e di accessori, con tagli sartoriali e rifiniture. C'è stato un miglioramento anche nei materiali. L'unica cosa inalterata è il colore bianco dei pantaloni che è obbligatorio in gara. Di moda sono soprattutto i materiali, sempre più tecnici e i colori, diversi dal solito, fanno la differenza. Il nostro circolo, l’Equinox, per esempio si distingue per le giacche color azzurro Royale, che ci rendono riconoscibili dovunque. E molti hanno cominciato a copiarci ma non ci sono riusciti!» conclude la bella campionessa.