Lunedì 25 Novembre 2024

Anni ’50 o «graffianti» Ecco le borse per l’inverno

PALERMO. Graffianti e coordinate a cinture simili a giarrettiere di cuoio o classiche con romantici fiocchi, come saranno le borse per il prossimo inverno? Opposti suggerimenti, entrambi di tendenza, arrivano da due stilisti palermitani che, nei giorni scorsi, hanno presentato le proprie collezioni di accessori autunno inverno 2013-2014.
Uno shooting fotografico firmato da Francesco Italia, per lanciare la nuova linea ispirata alla metropolitana di Mariella Di Gregorio, e la vetrina del Fashion afternoon di via Petrarca a Palermo, per le borse sartoriali di Manlio Savattiere. «Il mio stile ricorda l’eleganza e la raffinatezza delle donne degli anni ’50, ai tempi in cui erano vestite e non travestite» spiega il giovane creativo, venticinque anni, impiegato in un negozio di composizioni floreali. Laureato in Scienze e tecnologie della moda, dell’arte e dello spettacolo, ha debuttato come stilista nel 2010.
Frange, fiocchi e piume sono il suo tratto distintivo. Quasi un’ossessione per le sue clutch e pochette che hanno l’anima da coniglio e un involucro scintillante, sono realizzate, infatti, interamente a mano con due tipi di feltro, di lana e di coniglio. Pezzi unici, ricchi di dettagli e contaminati da ispirazioni esotiche e botaniche. C’è la Juls bag, di popeline e satin di seta in puro navy style; India, ispirata ad una fontana di un giardino esotico, con una colonia di ninfee bianche; la Bow bag, con il classico fiocco a cui Savettiere dedica quasi un’ode: «Chiunque fra di voi può scorgere nel proprio armadio, tra vecchi tailleur, scarpe o accessori un fiocco. Cos'è esso se non un piccolo vezzo, personalizzato e rielaborato nel corso dei secoli dai più illustri artisti. Lo possiamo trovare or in cima ad una elegante acconciatura, or sul décolleté di una vertiginosa scollatura, or intessuto di brillanti in un sontuoso anello». In vendita da Patò Lab, in via Cerda, a Palermo.
Tutt’altro stile per la Di Gregorio: ci sono graffi nelle borse del suo marchio Skatò, per una donna di città che si sa difendere ma anche in omaggio al tema scelto, la metropolitana, un mezzo moderno che collega, da un capo all’altro, la città e che trasporta le persone accompagnandole nella vita quotidiana. Incisioni parallele, come i binari, nella superficie di vitello spazzolato semilucido come i vagoni, richiamati anche dalla base in lamiera di acciaio inox con tanto di bulloni. Le cinture sono ampie fasce con lacci simili a giarrettiere, di grande effetto. In quattro colori giallo, rosso, blu e verde.
«I tagli realizzati sul dorso donano personalità al progetto - spiega la stilista - rappresentandone l’apertura verso l’esterno. La borsa è un vagone che si muove con eleganza in un contesto moderno e dinamico creando una rete di collegamento». Atelier in via Costantino Nigra 3/a a Palermo, prezzo medio duecento euro. Il nome Skatò, è ispirato al dialetto e sottolinea l’uso di materiale riciclato.

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