PALERMO. Si sta consumando un'insanabile rottura tra le aspettative del mondo maschile ed il commercio degli accessori per la donna, che registra negli ultimi tempi una severa invasione delle «ballerine», persino in negozi di lingerie e nelle farmacie.
Non si tratta delle esili danzatrici in fuga da spettacoli e teatri ma delle scarpette basse che dividono l’opinione pubblica, che trovano adepte tra le donne più pratiche e comodiste, ma che fanno infuriare i maschi che le considerano la tomba della sensualità. Vuoi comprare un completino sexy in un negozio di biancheria intima alla moglie, amante, fidanzata?
Ed eccole che penzolano in un sacchetto di tulle trasparente abbinate ad un babydoll tanto dolce quanto sensuale. Capofila di questa tendenza è la catena dal nome esotico, ma fondata a Gallarate, Yamamay, che le propone come pantofoline anche per le suite notte ricamate, con discreto gradimento delle giovanissime, di qualche anziana, ma non certo, per ammissione delle addette alle vendite, in cima agli acquisti dei maschi innamorati. Passi in farmacia per un mal di testa o per una sicura dotazione? Accanto alla cassa ci sono ancora loro, le ballerine, in un espositore glamour, in confezione pieghevole con pochette abbinata da borsa, in tonalità fashion e glitter, dorate o nere con paillettes. È Dr. Scholl, a firmarle, la ditta che da più di un secolo è attenta alla salute dei piedi, si chiamano «Party feet, pocket ballerina», costano 14 euro e 90 e sono, per slogan, «pronte all’uso ogni volta che ne hai bisogno». «Statisticamente le donne che le hanno comprate - riferisce Michele Taverna della farmacia Trapani di via Marchese di Villabianca a Palermo - le utilizzano per sostituirle ai loro tacchi quando devono guidare, quando vanno a ballare e dopo una festa». Insomma un kit di pronto soccorso, come un cerotto o un pacco di salviettine antibatteriche.
Un accerchiamento, quindi, che vanifica gli effetti della «Campagna 2013 per l’eliminazione delle ballerine dal suolo terrestre» circolata goliardicamente su internet con un appello alle donne: «Non indossarla» affiancato da due innocui modellini e dalla considerazione semiseria, che «circa il 52% degli uomini è costretto ad assumere farmaci per risolvere problemi di disfunzione dovuti alla scarpa ballerina.- E, quindi, l’accusa: - La colpa, donna, è anche un po’ tua».
Tante se ne producono e tante se ne vendono che il portale di scarpe, Zalando, per il 2013, ne mette in vetrina ben 2045 modelli. I prezzi variano dai 30 euro fino ai 210 di quelle Moschino, in pelle e tessuto, con nastrino dorato e il tipico cuore della griffe. Ancora fiocchi, ma rossi e a pois bianchi su tomaia a righe bianche e nere, per le leziose Rinna di Lola Ramona, per 100 euro. 35 in più per le Raghld della Shoeshibar, le ballerine che barano, infatti, pur avendo la suola piatta, hanno un plateau che regala 5 cm d’altezza. Sempre infiocchettate, ma trapuntate, le Geox con punta in pelle di vernice lucida per 100 euro. In plastica, il must di stagione per gli accessori, a 40 euro per Colors of California e a 35 per le Mel by Melissa con applicazione floreale. Insomma, poveri uomini, ci manca solo che le ballerine vengano vendute, adesso, anche al bar al fianco di chewing-gum, caramelle e dolcetti.