PALERMO. Se la scorsa estate ha segnato l'audace ritorno del Panama, il cappello bianco protagonista di tante pellicole del passato, la stagione autunno inverno 2012-2013 registra nelle vetrine e nelle passerelle un nuovo e sorprendente svolazzare d'ali, quelle del cravattino, detto anche cravatta a farfalla proprio per la sua somiglianza con la forma dell'insetto. Ai più è noto con il nome francese "papillon" che quelli che se ne intendono pronunciano con l'accento sulla prima sillaba. Il suo boom lo ebbe proprio Oltralpe agli inizi dell'800 ma il suo primo grande estimatore fu l'inglese Winston Churchill, che lo portava rigorosamente a pois, anche di giorno, e a cui "Gentleman, il manuale dell'eleganza maschile" di Bernard Roetzel dedica una pagina intera a proposito dell'argomento cravatte. Legato alla concezione classica d'eleganza, rigorosamente bianco col frac e nero con lo smoking, vive una nuova stagione in tinte colorate e a fantasia, da mettere sulla camicia, con il gilet o con semplici giacche a doppio petto, complici anche le passerelle di Lanvin, Salvatore Ferragamo, Bottega Veneta, Moschino e Dolce e Gabbana che l'hanno innalzato a capriccio maschile per la stagione in corso e per la successiva Primavera-estate 2013.
«Nelle prossime vetrine natalizie sarà abbinato a delle casacche modello smoking, insieme a dei jeans oppure con giubbotti tagliati a giacca con sotto una maglia, per rendere l'insieme originale e nuovo - spiega Vincenzo Sinagra, trend setter palermitano e habitué degli appuntamenti di moda nazionali e siciliani, per passione e per lavoro - perché nella moda quasi tutto è stato inventato e i ritorni sono un "must" ma devono essere riproposti in maniera innovativa. Per i più pratici - aggiunge il giovane Sinagra che da quattro anni collabora nella boutique di famiglia - che non vogliono rinunciare a questo dettaglio chic c'è il papillon che si aggancia sul collo della camicia. È il più venduto ma è inaccettabile per i suoi cultori che considerano il rito del nodo l'aspetto più intrigante». La difficoltà dell'annodatura a fiocco rigido, che consta di dodici mosse, è proprio ciò che ha relegato finora l'oggetto nella nicchia delle alternative alla cravatta. Una curiosità storica è il nodo Lipton dedicato ed inventato proprio dal noto commerciante di tè.
I tessuti con cui viene realizzato il papillon sono la seta, per quello elegante ed estivo e, soprattutto, lane per quelli, oltreché invernali, più versatili e particolari. Sono a tinta unita, nei toni del grigio, del blu e del marrone oppure con fantasie pied-de-poule, principe di Galles e Regimental. Da 60 a 100 euro il prezzo medio che varia in ragione del pregio del tessuto e del designer. «Non è un accessorio da tutti - conclude Sinagra - non lo immagino su un ragazzo che deve fare colpo per atteggiamento. E' destinato, al di là della moda, a chi ha una cultura nel saper vestire».
Tra i suoi testimonial più noti ci sono però anche sportivi e calciatori, l'inglese David Beckham, ad esempio che ama sfoggiarlo durante le sfilate, lo juventino Claudio Marchisio che lo indossa con abito scuro, pochette bianca e sneakers della Nike, come pubblicato su Uomo Vogue dello scorso luglio e agosto, e il bomber palermitano Fabrizio Miccoli che lo completa con lo smoking in una pubblicità televisiva. Per non parlare dell'originalissimo stile dandy del giornalista ed intellettuale Oscar Giannino che del cravattino a farfalla fa una bandiera.
Il papillon torna a far breccia E ora si abbina pure al casual
L’esperto di tendenze: «Sono più venduti quelli che si agganciano alle camicie, ma i cultori amano quelli classici con i quali si fa il nodo»
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