Regole chiare e sicurezza. Sono due elementi cardine per la crescita e il futuro delle imprese edili dell’Isola. Parola di Vincenzo Coffa, presidente di Anaepa Confartigianato Edilizia Sicilia: «In un momento storico in cui il settore edile affronta sfide complesse, la sicurezza sul lavoro, la tutela delle imprese e il sostegno a quelle in difficoltà economica devono essere le priorità di ogni operatore del settore. Solo così potremo garantire un futuro più solido e prospero per l’edilizia in Sicilia e per le persone che vi lavorano».
Coffa guarda a fondo il sistema dell’edilizia in Sicilia. E la strada da fare è tanta, ma l’impegno non manca: «Come presidente di Confartigianato Edilizia Sicilia, sono fortemente orientato a difendere e garantire le imprese del nostro settore, che svolgono un ruolo vitale per l’economia regionale – dice Coffa –. Sono un garantista delle imprese edili, convinto che il rispetto delle regole e delle normative non debba diventare un ostacolo alla loro crescita. Le imprese che operano con serietà, professionalità e trasparenza meritano di essere tutelate in ogni circostanza, soprattutto in un periodo storico in cui il mercato è caratterizzato da incertezze e difficoltà».
Ed è proprio nell’ottica del rispetto delle regole, che occorre lavorare: «È necessario – sottolinea il presidente – promuovere regole chiare, favorire condizioni di lavoro migliori e distinguere le imprese in regola da quelle irregolari. Solo così possiamo rispondere alle esigenze delle imprese e dei lavoratori e costruire un settore sempre più qualificato. L’edilizia è il motore della nostra economia isolana, eppure molte imprese si trovano a dover fare i conti con una concorrenza spietata. Difendere le aziende che lavorano onestamente significa preservare il tessuto produttivo siciliano e garantire il benessere di tutta la comunità».
«Un altro punto fondamentale per la categoria che rappresento – aggiunge il presidente Coffa – riguarda le imprese che stanno attraversando momenti di difficoltà economica. Il settore edile non è immune dalle crisi finanziarie, e molti imprenditori si trovano a fare i conti con difficoltà legate alla liquidità, alla gestione dei costi e alle problematiche fiscali. È fondamentale che le istituzioni, le associazioni di categoria e i sindacati, offrano il massimo supporto in questi casi, anche all’interno della bilateralità in edilizia, creando condizioni che permettano alle imprese di riprendersi e tornare a crescere».
Le imprese artigiane del settore delle Costruzioni in Sicilia ammontano a quasi 40 mila, di cui 30 mila con dipendenti. «Dobbiamo rendere protagonisti le piccole aziende – spiega ancora Coffa –, dobbiamo far sì che la loro professionalità possa essere riconosciuta sempre, senza essere schiacciate dalle grandi aziende che, in fase di aggiudicazione dei bandi pubblici, fanno poi la parte del leone. Le nostre imprese, seppur piccole, sono ben strutturate, in regola e digitalmente attrattive».
Tra le priorità di Anaepa, per il 2025 ormai in arrivo, c’è una grande attenzione al mondo degli incentivi fissati dal governo nazionale e soggetto negli ultimi tempi a numerose modifiche restrittive. «L’esperienza del superbonus – ricorda Coffa – ci ha insegnato che gli incentivi nel settore dell’edilizia possono rappresentare un importante acceleratore di sviluppo, ma devono essere sostenibili dal punto di vista economico. Insieme alla nostra organizzazione nazionale, siamo disponibili a dare il nostro contributo per individuare soluzioni equilibrate per costruire strumenti certi e stabili, soprattutto in vista degli obiettivi indicati dalla direttiva europea sulle case green».
C’è tanto da fare anche in termini di sicurezza sul lavoro, un settore in cui purtroppo durante il 2024 non sono mancate le brutte notizie da tutta Italia. Rileggendo i recenti dati Inail che denunciano nel settore costruzioni 1.497 infortuni, Coffa sottolinea come «la sicurezza sia una priorità per aziende e lavoratori. Vogliamo garantirla – conclude e assicura il presidente di Confartigianato Edilizia Sicilia – con la prevenzione e con la formazione e non con l'eccesso di burocrazia e l’accanimento sanzionatorio».
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