La sicurezza sui luoghi di lavoro e in particolare nei cantieri inizia con la fornitura delle attrezzature adeguate agli operai. Una necessità emersa dalle risultanze dell’inchiesta sulla strage di Casteldaccia che ha provocato la morte di cinque persone. Il tema è stato al centro di recente di molte assemblee sindacali. In particolare tantissime segnalazioni sono emerse alla prima assemblea dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza - organizzata dalla Cgil Palermo - per rafforzare la rete degli Rls e dare sempre più protagonismo al ruolo dei portavoce dei lavoratori sul tema della sicurezza, degli infortuni, delle malattie professionali. L’assemblea è stata conclusa dalla segretaria nazionale Cgil Francesca Re David. Una mattinata iniziata dalla Cgil appunto con il ricordo dei 5 operai morti a Casteldaccia. «L’impegno del sindacato è far sì che quello che è avvenuto a Casteldaccia non si ripeta, chi ogni giorno va al lavoro per guadagnare un pezzo di pane deve fare ritorno a casa» ha detto il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo. La Sicilia, secondo i dati dell’Osservatorio Vega, al 30 settembre 2024 è la quinta regione con 46 casi su 1.410.776 occupati. Un’incidenza di morti sul lavoro molto alta. “Dall’ultimo rapporto Inail, rispetto al 2023 in Sicilia l’incidenza è del 22% in più di morti sul lavoro, già superata da altri due lavoratori morti - ha aggiunto Francesco Lucchesi, segretario Cgil Sicilia - Abbiamo chiesto alla Regione di creare un sistema virtuoso di formazione nei luoghi di lavoro con le risorse non utilizzate. Non ci possiamo stupire poi che i lavoratori non mettono caschi e cinture di sicurezza, se i datori di lavori si accontentano della formazione a distanza. Con i 49 ispettori in forze, e gli altri 59 ispettori a tempo determinato aggiunti dopo enormi pressioni, per le 400 mila aziende siciliane complessivamente la possibilità di essere controllate è una volta ogni 20 anni». Ma quali sono le attrezzature indispensabili? Caschi, guanti, stivali, maschere e tanti altri accessori sono oggi obbligatori per gli operai al lavoro nei cantieri. Le nuove norme in materia di sicurezza obbligano tutte le ditte a fornire l’abbigliamento adatto che possa evitare qualunque tipo di rischio. E il materiale deve avere le certificazioni europee di qualità. Ecco una rassegna dei principali materiali e abbigliamento necessari, da acquistare esclusivamente presso le ditte specializzate. Partiamo dai caschi: sono obbligatori in tutti i lavori in cui è presente il rischio di caduta di materiali dall’alto, in particolare devono essere utilizzati nei: lavori edili, soprattutto lavori sopra, sotto o in prossimità d'impalcature e di posti di lavoro. Il casco o elmetto, oltre ad essere robusto per assorbire gli urti e altre azioni di tipo meccanico, affinché possa essere indossato quotidianamente, deve essere leggero, ben aerato, regolabile. Il casco deve riportare la marcatura "CE", che attesta i requisiti di protezione adeguati contro i rischi, conformemente alle relative norme armonizzate in sede europea. Calzature di sicurezza. In generale nel settore delle costruzioni edili sono necessarie scarpe di sicurezza, alte o basse, con suola imperforabile, protezione della punta del piede, tenuta all'acqua e al calore, suola antiscivolamento. Nei lavori su superfici in forte pendenza (tetti) le scarpe di sicurezza devono avere suola continua ed essere antiscivolo. Le calzature di sicurezza devono riportare la marcatura "CE", ed essere corredate da nota informativa che ne identifica le caratteristiche ed il livello di protezione. Occhiali di sicurezza e visiere. L'uso degli occhiali di sicurezza e/o delle visiere è obbligatorio ogni qualvolta si eseguono lavorazioni che possono produrre lesioni agli occhi per la proiezione di schegge o corpi estranei o per l'esposizione a radiazioni. Maschera antipolvere, apparecchi filtranti o isolanti. I pericoli per le vie respiratorie sono essenzialmente di due tipi: deficienza d'ossigeno nella miscela inspirata e/o presenza di gas venefici, inalazione d'aria contenente inquinanti nocivi, solidi (polveri, fibre, amianto), gassosi (fumi e vapori di combustione e di sintesi), liquidi (nebbie prodotte da attrezzature e macchinari). La scelta del tipo deve essere fatta in relazione al tipo d'attività svolta ed all'agente inquinante presente. La strage di Casteldaccia sia di insegnamento per tutti.