La Fondazione FS, ente del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane costituito nel 2013 da FS, Trenitalia e RFI allo scopo di valorizzare e preservare il patrimonio storico, tecnico, ingegneristico e industriale delle ferrovie italiane, ha puntato sulla Sicilia per sviluppare nuove infrastrutture al servizio del turismo ferroviario. Sono ben quattro gli interventi in atto nell’Isola, buona parte dei quali finanziati grazie ai fondi del Pnrr, che interessano tre linee ferroviarie storiche, ovvero la Agrigento – Porto Empedocle, la Noto – Pachino e la Alcantara – Randazzo, e due importanti stazioni, Porto Empedocle e Caltanissetta Centrale. Partiamo dai progetti che porteranno alla nascita di veri e propri hub culturali, e andiamo a Caltanissetta, dove il progetto di riqualificazione e valorizzazione della Rimessa Locomotive – realizzata nel 1925 – prevede interventi di restauro conservativo e lavorazioni per rifunzionalizzare il fabbricato, trasformandolo in uno spazio contemporaneo con ambienti interni flessibili e polifunzionali che testimonierà l'evoluzione del sistema ferroviario italiano nel corso del XX secolo, un luogo che celebra la tradizione ferroviaria, offrendo una preziosa finestra sul passato industriale di Caltanissetta, epicentro dell’attività mineraria in Sicilia fino alla seconda metà del 900. Il progetto si inserisce all’interno di un più ampio piano di riqualificazione dell’intero parco ferroviario. Anche gli edifici dell’Ex Dormitorio e della Nuova Rimessa saranno infatti oggetto di interventi di recupero.
La Nuova Rimessa, ad esempio, diventerà una sala multimediale dedicata a convegni, incontri e conferenze. I tre edifici verranno messi in collegamento fra loro mediante la sistemazione dell’area esterna che prevede la realizzazione di aree verdi, percorsi pedonali e un parcheggio. Attualmente è in corso il consolidamento strutturale delle murature, il restauro dell’intonaco esterno, la ricostruzione delle parti mancanti, delle cornici e modanature presenti sui prospetti, a seguire si procederà con il restauro degli interni. La Fondazione FS metterà a disposizione dell’intera collettività questo pregevole fabbricato per attività culturali ed eventi. Il viaggio per riscoprire e valorizzare il patrimonio ferroviario dell’Isola prosegue lungo la Ferrovia dei Templi e Parco Ferroviario di Porto Empedocle.
Il recupero dell’ottocentesco parco ferroviario di Porto Empedocle è iniziato nel 2014 con la riattivazione del servizio ferroviario tra Agrigento Bassa e Porto Empedocle, sospeso da alcuni anni. Grazie agli interventi posti in essere da Fondazione FS, per il tramite di RFI, oggi l’intera linea da Agrigento Bassa a Porto Empedocle (10 km) è stata completamente ammodernata e adeguata agli standard prestazionali delle altre linee; la fermata Tempio di Vulcano, che consente l’accesso diretto al Parco Archeologico di Agrigento, è stata completata e costituisce oggi un ingresso privilegiato nella Valle dei Templi. L’elettrificazione è stata, infine, estesa fino al capolinea Porto Empedocle Succursale. Adesso Fondazione Fs è impegnata a valorizzare le antiche architetture che caratterizzano lo storico scalo empedoclino, un tempo cuore nevralgico dei trasporti siciliani, in particolare per quanto concerne la movimentazione di zolfo e sale dall’interno della Sicilia al Porto. Tra i tanti fabbricati recuperati, volge al termine il completamento del piccolo e caratteristico fabbricato viaggiatori della stazione di Porto Empedocle Succursale, capolinea dei treni storici e turistici, congiunge la borgata marinara con la Valle dei Templi in appena 8 minuti di treno. Interventi in corso anche nel grande scalo di Porto Empedocle Centrale, che in passato ha contato fino a 600 ferrovieri in servizio.
Qui confluiva sia il traffico merci proveniente da Palermo e Catania, che da Castelvetrano attraverso la linea a scartamento ridotto dismessa tra il 1977 ed il 1986. Proprio per celebrare il grande ruolo svolto in tal senso dallo scalo empedoclino, la Fondazione FS ha voluto riqualificare anche lo storico Magazzino Merci, che conserva una gru in legno e ferro dei primi del ‘900 e due ampi piani di carico che saranno riconvertiti in terrazze fruibili dai visitatori.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia