La direttiva europea per le case green, formalmente conosciuta come Direttiva sulla Performance Energetica degli Edifici (EPBD - Energy Performance of Buildings Directive), rappresenta uno dei pilastri fondamentali della strategia dell'Unione Europea per la transizione energetica e la lotta ai cambiamenti climatici. Adottata inizialmente nel 2002 e sottoposta a diverse revisioni negli anni successivi, questa direttiva mira a migliorare l'efficienza energetica degli edifici in tutta l'Unione Europea, contribuendo così a ridurre le emissioni di gas serra e a promuovere l'uso di energie rinnovabili.
Uno degli obiettivi principali della direttiva è quello di garantire che tutti gli edifici di nuova costruzione nell'UE siano edifici a energia quasi zero (NZEB - Nearly Zero-Energy Buildings). Gli NZEB sono edifici caratterizzati da un'elevatissima prestazione energetica, con il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo, coperto in misura molto significativa da energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze. La direttiva impone agli Stati membri di stabilire requisiti minimi di prestazione energetica per gli edifici nuovi e per quelli esistenti soggetti a ristrutturazioni importanti. Questi requisiti sono calcolati sulla base di una metodologia che tiene conto delle condizioni climatiche locali, delle caratteristiche tecniche degli edifici e della loro efficienza energetica complessiva. Gli Stati membri sono inoltre tenuti a elaborare piani nazionali per aumentare il numero di edifici a energia quasi zero, definendo tappe intermedie e misure specifiche per raggiungere gli obiettivi prefissati. Un altro aspetto rilevante della direttiva è l'introduzione dei certificati di prestazione energetica che devono essere rilasciati per tutti gli edifici nuovi e per quelli esistenti quando vengono venduti o affittati. Questi certificati forniscono informazioni chiare e trasparenti sull'efficienza energetica dell'edificio, facilitando così le scelte consapevoli dei consumatori e promuovendo il mercato delle case green.
La direttiva promuove inoltre l'installazione di sistemi di automazione e controllo degli edifici, che consentono di monitorare e ottimizzare il consumo energetico in tempo reale, riducendo gli sprechi e migliorando il comfort abitativo. Viene incoraggiato anche l'uso delle tecnologie smart, come i contatori intelligenti e i sistemi di gestione dell'energia domestica, per favorire una gestione più efficiente e sostenibile delle risorse energetiche. La revisione del 2018 della direttiva ha introdotto ulteriori misure per accelerare la ristrutturazione degli edifici esistenti, che rappresentano la maggior parte del patrimonio edilizio europeo e sono spesso responsabili di elevate emissioni di CO2 a causa della loro scarsa efficienza energetica. Viene richiesto agli Stati membri di sviluppare strategie a lungo termine per sostenere la ristrutturazione del parco immobiliare esistente, con l'obiettivo di trasformarlo in un parco a emissioni quasi zero entro il 2050. La direttiva si inserisce in un quadro normativo più ampio, che comprende anche altre iniziative e regolamenti dell'UE, come il pacchetto «Clean Energy for All Europeans» e il Green Deal europeo. Questi strumenti lavorano sinergicamente per creare un'economia più sostenibile, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e promuovere l'innovazione nel settore dell'energia e delle costruzioni.
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