In un mercato immobiliare che continua a calare, i prezzi delle abitazioni si stabilizzano. Il primo trimestre dell'anno evidenzia l'interruzione del trend di rallentamento in corso da oltre un anno e mezzo. Quello che non cambia, invece, è che ad alimentare la crescita del costo delle case sono sempre i prezzi delle abitazioni nuove, che continuano a volare, seppur in rallentamento. Le prime stime dell'Istat sui prezzi delle abitazioni nei primi tre mesi dell'anno mostrano che l'indice dei prezzi delle abitazioni (Ipab) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, si è ridotto dello 0,1% rispetto al trimestre precedente, mentre è aumentato dell’1,7% nei confronti dello stesso periodo del 2023. Pressoché sugli stessi livelli del +1,8% registrato nel quarto trimestre 2023. La crescita su base annua, spiega infatti l'Istituto nel commento alla statistica, «si è sostanzialmente stabilizzata», «interrompendo la fase di rallentamento iniziata nella seconda metà del 2022».
A conferma di un trend in corso da mesi, ad alimentare la crescita dei prezzi è soprattutto l'andamento relativo alle nuove abitazioni. Per le case di nuova costruzione o esistenti ristrutturate e vendute dalle imprese, tra gennaio e marzo si registra una crescita prezzi pari al 5,4%, con una decelerazione rispetto al +8,8% del trimestre precedente, ma molto più dell'incremento registrato dai prezzi delle abitazioni esistenti, che nei primi tre mesi dell'anno segnano un aumento dello 0,8%.
Per le case esistenti si registra comunque un'accelerazione, rispetto al +0,3% del trimestre precedente, un livello su cui più o meno si è mosso tutto il 2023, ad eccezione del secondo trimestre (+0,7%). La forbice tra i prezzi delle case nuove e di quelle esistenti ha iniziato a prendere forma dallo scorso anno, con il costo delle case vecchie che si è mantenuto sull'intorno dello zero virgola, e quello delle abitazioni nuove che ha iniziato a girare a ritmo ben più marcato. Una tendenza che risente sicuramente anche dell'effetto della nuova direttiva Ue sulle «case green», entrata in vigore poco meno di un mese fa, che avrebbe dato una spinta ai prezzi delle case energeticamente più efficienti. Anche se fa la Banca d'Italia, nell'ultimo «Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia», evidenziava che «gli effetti attesi della nuova legislazione europea sulla prestazione energetica degli edifici appaiono più contenuti che in precedenza, pur restando forti le previsioni di ribassi dei prezzi per le abitazioni con classi energetiche più basse».
Su base congiunturale, spiega l'Istat, la lieve flessione dell’indice dei prezzi delle case (-0,1%), è imputabile unicamente ai prezzi delle abitazioni nuove che diminuiscono dell’1,7%, mentre quelli delle abitazioni esistenti registrano una lieve crescita (+0,2%). Il tasso di variazione acquisito dell’indice per il 2024 è pari a +0,3%, sintesi di un aumento del 2,1% per le abitazioni nuove e una riduzione dello 0,2% per le abitazioni esistenti.
Un andamento, quello dei prezzi, che prende forma in un contesto di fiacca del mercato immobiliare. Nel primo trimestre «il numero di compravendite registra ancora una riduzione in tutto il paese», evidenzia l'Istat: tra gennaio e marzo la flessione tendenziale registrata dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate per il settore residenziale è pari a -7,2%, dopo già il -3,3% del trimestre precedente. Il 2023 si era chiuso con un rosso vicino al 10% (-9,7%) per le compravendite di immobili residenziali.
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