Il costo dei mutui scende ancora, torna ai livelli di più di un anno fa e per le famiglie italiane si prevedono risparmi importanti, dell'ordine di diverse centinaia di euro. La buona notizia è arrivata due settimane fa dalla Banca d'Italia che ha decretato una nuova discesa del costo del denaro per le famiglie, mentre le associazioni dei consumatori hanno immediatamente fatto i conti dei benefici che questo potrà comportare per le tasche dei risparmiatori che stanno comprando casa. Secondo la serie «Banche e moneta» di Via Nazionale i tassi di interesse sui prestiti erogati ad aprile alle famiglie per l'acquisto di abitazioni comprensivi delle spese accessorie (Tasso Annuale Effettivo Globale, Taeg) sono scesi al 4,09% dal 4,21 di marzo. «Si torna ai livelli di febbraio 2023 quando il Taeg era a 4,12» commenta Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. In pratica, secondo i calcoli dell'Unc, considerando l'importo e la durata media di un mutuo, il calo dei tassi significa che la rata, per chi ha sottoscritto ora un mutuo a tasso variabile, «scende, rispetto al picco di novembre 2023, di 61 euro al mese, pari a un risparmio su base annua di 732 euro». Sempre consistente anche il risparmio calcolato dal Codacons: ipotizzando un finanziamento da 125mila euro a 25 anni, si parla di circa 58 euro sulla rata mensile, pari a 696 euro in meno all'anno.
Secondo le rilevazioni della Banca d'Italia il Taeg sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,59% (10,61 nel mese precedente). Mentre qualche ritocco al rialzo si rileva per i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie, saliti al 5,30% dal 5,26 del mese precedente. I tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono invece rimasti fermi all'1,04%.
Sul fronte del credito invece, sempre nel mese di aprile i finanziamenti concessi risultano ancora in calo per famiglie e imprese ma la contrazione si va via via riducendo: quelli al settore privato sono diminuiti del 2,2% sui dodici mesi (-2,4 nel mese precedente). E, nello specifico, i prestiti alle famiglie si sono ridotti dell'1,2% in un anno (-1,4 nel mese precedente), mentre quelli alle società non finanziarie sono scesi del 3,4% (-3,9 nel mese precedente).
Quanto infine ai depositi del settore privato, hanno registrato una diminuzione dell'1,6%, contro un tasso di variazione sui dodici mesi nullo in marzo, mentre la raccolta obbligazionaria è aumentata del 21,6% dal precedente 18,7%. Infine, una curiosità. l maggior numero di compravendite di case avviene al Settentrione, e «la regione nella quale sono stati scambiati più immobili rimane la Lombardia, con il 19,52 % del totale, rispetto all’intero territorio nazionale». È quel che viene messo in evidenza nei Dati statistici notarili del 2023, il tradizionale rapporto relativo alle compravendite di beni mobili e immobili, mutui, donazioni, imprese e società stilato e diffuso dai notai italiani. A seguire, si legge, vi sono «il Piemonte con il 9,29% e il Veneto con il 9,11%».
Caricamento commenti
Commenta la notizia