Oggi è la Giornata mondiale del malato. La ricorrenza ha un significato preciso: è importante prendersi cura dell’altro con tenerezza e delicatezza; aiutare chi ne ha bisogno, soprattutto quando si ha più bisogno e nessuno ascolta i problemi del malato. Il tutto sempre con discrezione, ma vanno sostenute tutte le battaglie per i diritti dei malati e per l’assistenza sanitaria. Si moltiplicano quindi le iniziative per oggi, tra sensibilizzazione e denuncia delle carenze delle strutture sanitarie. Si rinnovano gli appelli a tutte le forze politiche per garantire un accesso universale alle cure mediche per tutti i pazienti, senza distinzione di etnia, religione, status socio-economico o geografico.
La Giornata Mondiale del Malato, istituita nel 1992 da Papa Giovanni Paolo II, offre un’importante occasione per riflettere sulle sfide e le necessità dei pazienti in tutto il mondo. L’impegno di tutti i partecipanti alle iniziative è di promuovere politiche e iniziative che garantiscano servizi sanitari, inclusa la prevenzione, la diagnosi, il trattamento e la cura delle malattie. In un momento in cui le risorse sanitarie sono sotto pressione e le disuguaglianze nell’accesso alle cure si sono acuite, vengono sollecitati i governi, le istituzioni sanitarie e la società civile a collaborare per affrontare queste sfide in modo solidale e responsabile. È importante più che mai riaffermare il diritto fondamentale di ogni individuo a ricevere cure di qualità, guardando in particolare ai malati psichici gravi e gravissimi, per i quali troppo spesso il pur condivisibile superamento di setting assistenziali antiquati e generalisti si è tramutato in un sostanziale impedimento all’accesso a cure, assistenza, terapie di cui hanno assoluto bisogno. In occasione della Giornata Mondiale del Malato si ribadisce con forza il sostegno a tutti coloro che lottano contro la malattia, in particolare a coloro che sono i più fragili tra i fragili, e per riaffermare il nostro impegno per un mondo in cui ogni individuo possa godere del diritto fondamentale alla salute e alla cura.
Un esempio di questa dedizione arriva da un’eccellenza tutta siciliana: la SAMO onlus. Da sempre al fianco dei malati terminali e delle loro famiglie. Essa nasce nel 1994 al fine di dar vita ad una associazione assistenziale che operi in favore dei malati oncologici e non, che proprio per la loro condizione, vengono dimessi dagli ospedali e affidati alle cure domiciliari. «La S. A. M. O. - spiega il presidente Luigi Zancla - eroga le cure palliative domiciliari senza nessun costo per la persona malata e per la sua famiglia in quanto le stesse cure sono a carico del Servizio Sanitario ed inoltre è possibile assistere le persone nel fine vita anche non ospedalizzandole. Questa scelta di assistenza domiciliare deve essere vista come una scelta terapeutica che comporta benefici, seppur limitati nel tempo, per le persone nel fine vita». La S. A. M. O. è operativa con proprie strutture sanitarie convenzionate con le ASP di pertinenza di Palermo, Catania, Agrigento e Trapani. L'intervento è mirato all’assistenza diretta dell'ammalato ed al sostegno psicologico della famiglia, per il tramite dell'equipe multidisciplinare; l'unione di interventi medici e farmacologici, associati ad interventi psicologici consentono una migliore cura della persona, una migliore qualità della vita, pertanto è possibile dare «sollievo».
La S. A. M. O. è iscritta all'Anagrafe Unica delle Onlus dal 1998, svolge la propria attività senza fine di lucro, è Accreditata con il SSR (DDG n° 0083/13 del 17/01/2013), inoltre è iscritta alla Federazione Italiana di Cure Palliative. Ma cosa sono le cure palliative? Esse sono incentrate non tanto sulla cura della malattia, quanto sul prendersi cura della «persona», sfruttando il grande vantaggio dell'essere Equipe adottando quell'insieme di cure non solo farmacologiche volte a migliorare il più possibile la qualità di vita della persona ammalata e della famiglia.
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