Regionali, 48 sezioni ancora bloccate: slitta l'insediamento di Schifani, ecco cosa succede
Il dato definitivo non c'è ancora. Sono 48 le sezioni elettorali che, a causa di diverse difficoltà ancora mancano all'appello in Sicilia. Sono 43 nel Siracusano (42 nel capoluogo e una a Lentini); due nella città di Agrigento; due nel Comune di Villalba, nel Nisseno; e una a Misiliscemi, in provincia di Trapani. Il ritardo nello spoglio, di conseguenza, fa slittare i tempi con cui si potrà mettere in moto il nuovo esecutivo regionale. Quando, dunque, il governo Schifani potrà prendere pienamente possesso della macchina amministrativa? Quando potranno essere espletati i primi atti? Maria Cristina Cavallaro, ordinaria di Diritto amministrativo all’Università di Palermo, ha spiegato i meccanismi che si sono messi in moto in questa fase convulsa del post elezioni a cominciare dall’insediamento dell’Assemblea regionale: «L’Ars ovviamente si potrà insediare a completamento delle operazioni - spiega la docente -. Per essere più precisi, entro venti giorni dalla proclamazione degli eletti». Ci sarà quindi da attendere, anche perché una volta ultimate le operazioni bisognerà anche riverificare le schede. Solo allora, quando sarà definita l’attribuzione dei seggi, la segreteria generale dell’Assemblea potrà convocare i neo eletti per le procedure di rito. Successivamente, dopo l’insediamento, si potrà procedere all’elezione del presidente dell’Ars, dell’ufficio di presidenza e alle composizioni delle commissioni parlamentari. La proclamazione del neo eletto presidente della Regione, Renato Schifani, invece, è prevista a giorni. Questo, però, non consente un’accelerazione nei tempi: «È vero che il presidente della Regione si insedia prima - ha spiegato la professoressa Cavallaro - ma comunque solo dopo aver completato tutte le operazioni relative all'assegnazione dei seggi». Insomma, non si scappa: tutto dipenderà dalla celerità delle operazioni di scrutinio e dei procedimenti burocratici. Certo è che il momento è caldo e potrebbero essere adottati dei provvedimenti: in questo momento di vuoto, chi si occuperebbe degli affari correnti? «Ovviamente è una situazione prevista dal nostro statuto - dice ancora la professoressa Cavallaro - Sino all'insediamento del nuovo governo, il precedente rimane in carica per l'ordinaria amministrazione». Prorogati quindi i poteri della precedente assemblea finché non si sia riunita la nuova. Questo, però, potrebbe avere ripercussioni sull’approvazione del Bilancio: «Sui tempi di approvazione del bilancio occorrerà capire quando effettivamente potrà insediarsi l’Assemblea».