«Le imprese troveranno sempre nel mio governo un solido alleato. Semplificazione delle procedure, tempi certi e trasparenza sono tra i pilastri dell’idea di buona amministrazione che il mio esecutivo se fosse realtà dopo il voto, metterà in pratica con assoluta determinazione». Così Caterina Chinnici, candidata alla presidenza della Regione Siciliana per la coalizione di centrosinistra, intervenendo a un incontro organizzato a Palermo dalla Cna Sicilia (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa).
“Le procedure, di certificazione, di autorizzazione o di qualsiasi altro tipo - ha aggiunto - devono sì essere svolte con tutta la scrupolosità richiesta dalle normative ma non devono mai lasciare spazio a zone grigie che finiscono poi per diventare un freno o un ostacolo. Per questo, se eletta, ripartirò dalla legge regionale 5 del 2011 da me firmata quando ero assessore regionale, che va finalmente applicata in modo pieno e se del caso aggiornata. Una legge con disposizioni specifiche, fra l’altro, per agevolare le attività economiche, oltre che per l’informatizzazione della pubblica amministrazione e in generale per la sua efficienza a tutto campo». Chinnici si è soffermata, fra l’altro, sulla necessità di “aggiornare la legge regionale sull’artigianato ormai troppo datata, perché la Regione va dotata di leggi moderne in tutti i settori», e sul ruolo essenziale della formazione, «da mettere in relazione più stretta con le richieste del mercato del lavoro per favorire l’inserimento».
La candidata del centrosinistra ha poi sottolineato «la centralità dei fondi europei per sostenere lo sviluppo in tutti i settori e, in materia costi energetici per le imprese, ha annunciato che proporrà, per il breve periodo, l’istituzione di un fondo regionale di solidarietà contro il caro-bollette destinato non solo alle famiglie meno abbienti ma anche a imprese ed esercizi commerciali, fermo restando - ha precisato - che la nostra strategia di medio e lungo periodo è quella che spinge verso l’efficientamento energetico e verso la diffusione delle rinnovabili anche per l’autoproduzione».
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