
Bene il segnale che arriva da Trump, interpretato come una apertura verso una fase negoziale che metta fine alla muscolarità della guerra dei dazi. È l'impressione che emerge dai primi commenti dal mondo delle imprese, da artigiani, pmi, coop, agricoltori. «Siamo sempre stati contrari ai dazi. Il nostro auspicio iniziale è che le trattative negoziali possano prevalere sui dazi», dice il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini: Leggiamo in questa pausa di 90 giorni una volontà di non respingere la strategia negoziale sperando che possa tradursi in un quadro di maggiore certezza dei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea».
«Gli stop and go non fanno bene al mercato e al lavoro di milioni di imprese e famiglie. Ma ora la moratoria decisa da Trump deve servire a costruire le condizioni per una negoziazione comune europea», è il commento del presidente di Confartigianato Marco Granelli all’annuncio del presidente degli Usa di sospendere per 90 giorni i dazi reciproci. «È necessario - sottolinea Granelli - che il Governo italiano spinga la Commissione Ue ad individuare, da un lato, le migliori condizioni possibili con gli Usa, ma dall’altro lato a costruire una strategia di intervento a sostegno del sistema produttivo, individuando un «quadro temporaneo di intervento» all’interno del quale prevedere le fonti necessarie a sostenere il sistema produttivo e a prevenire le crisi di liquidità, spingendo anche l'autorità di vigilanza bancaria europea a trovare ogni utile spazio di manovra e le giuste deroghe alla normativa vigente».
«La sospensione dei dazi reciproci, in attesa delle trattative - commenta Confesercenti - rinvia un problema che resta comunque irrisolto. Questa pausa ci consente di guadagnare tempo prezioso e di predisporre interventi di sostegno più strutturati, utilizzando le risorse messe a disposizione dal Governo. Tuttavia, l’atteggiamento altalenante e poco chiaro dell’amministrazione statunitense - tra indiscrezioni, smentite e riconferme - rischia di compromettere ulteriormente il clima di fiducia, rendendo più difficile una soluzione stabile e condivisa».
Per Cna «è una decisione positiva che va nella direzione di trovare un accordo che possa scongiurare una guerra commerciale da cui nessuno uscirebbe vincitore». Confcommercio, con il direttore del centro studi Mariano Bella, sottolinea che, in attesa di comprendere meglio, appare «una ottima notizia per almeno due aspetti: il primo è economico, almeno per tre mesi i dazi non incideranno sul reddito disponibile reale di 8 miliardi di persone», si ferma l'effetto di «un impoverimento generalizzato»; «La seconda è che tutti noi osservatori abbiamo dubitato della credibilità degli Stati Uniti, questa manovra sui dazi non l’avevamo capita. Se ora abbiamo un interlocutore difficile ma credibile è un bene». La decisone probabilmente arriva anche perché «imprenditori e investitori americani hanno fatto sentire la loro voce: quello che è arrivato dai mercati è il messaggio chiaro che questa strada non era percorribile».
Per coldiretti «la pausa dei dazi annunciata da Trump è una buona notizia, ma serve eliminare anche il 10%. Ora diventa fondamentale riprendere la trattativa europea per scongiurare definitivamente l’entrata in vigore di queste tariffe». Per l'Unione Italiana Vini è 'un rinvio che pone basi solide per un negoziato. Ora sarà importante lavorare su politiche "zero su zero" anche sul vino, e che si ripristini un’alleanza commerciale decisiva per entrambi».
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