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Arriva il Black Friday, ma in Sicilia il costo della vita è un freno alla spesa

Secondo il rapporto della Cgia di Mestre: il 58% dello stipendio impegnato per cibo, bollette e carburante

Un incremento significativo di consumatori pronti allo shopping, ma non in Sicilia, dove, nonostante gli sconti già in corso, si registra una controtendenza rispetto al resto del Paese. In estrema sintesi, è quanto emerge dall’indagine realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format Research in vista della settimana del Black Friday, che, fanno sapere dal coordinamento regionale dell’associazione, mette in evidenza un miglioramento delle compravendite più contenuto per la Sicilia rispetto alla media nazionale.

Difatti, se a livello italiano la quota si aggira intorno al 67% rispetto al 60% dell’anno scorso, al di qua dello Stretto non va oltre il 62% rispetto al 58% del 2023.

Nel complesso, il budget destinato agli acquisti, nell’Isola, risulta di 210 euro contro i 261 euro di media tricolore, eguagliando, o quasi, la somma registrata nello stesso periodo dello scorso anno.
A stringere il lucchetto sul portafoglio dei siciliani è ovviamente il reddito medio, tra i più bassi dello Stivale, ma incide anche un altro fattore, evidenziato nell’ultimo report della Cgia di Mestre: le spese «obbligate» sostenute mensilmente dalle famiglie, vale a dire quelle che riguardano indicativamente l’acquisto di cibo, carburante e bollette, che per i consumatori dell’Isola incidono per il 58% sulla spesa totale.

Un servizio completo di Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi

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