Da oggi (19 novembre) le navi della Caronte & Tourist isole minori partono in ritardo per gli arcipelaghi siciliani. Lo annunciano i sindacati e dunque la vertenza con la società messinese si inasprisce. La protesta andrà avanti per quattro giorni se nel frattempo non ci saranno segnali positivi da parte dell’azienda del gruppo Franza. Le navi mollano le cime con un’ora di ritardo dai porti di Milazzo, Trapani, Porto Empedocle e Palermo per le isole Eolie, Pantelleria, Pelagie, Egadi e Ustica. Sono state indette delle assemblee tra il personale e i sindacalisti per discutere circa le condizioni di impiego all’interno della società. A presenziare, i dirigenti sindacali della Filt Cgil, Fit Cisl e Uil Traporti a supporto dei lavoratori nel percorso di rivendicazione e dialogo con la dirigenza della società C&T. Lo stato d’agitazione preannunciato nei giorni scorsi dai sindacati. «Gli accordi sottoscritti - avevano avvisato - si devono rispettare, se la società beneficiaria di soldi pubblici prosegue in questa prova di forza inaspettata ed imprevista, replicheremo a tutela dei lavoratori con tutte le azioni sindacali possibili, dalle assemblee allo sciopero. La storia delle relazioni industriali è sempre stata contraddistinta dalla correttezza e dal rispetto degli impegni assunti. Nel corso nel mese di ottobre sono stati firmati due importanti accordi, sulla stabilizzazione dei guardiani e sulle cosiddette liste dei lavoratori, accordi che hanno avuto origine all’interno di una trattativa non facile, che ha vissuto fasi di rottura, ma che alla fine, era pervenuta alla sottoscrizione dei reciproci impegni». La Uiltrasporti insieme alla Filt-Cgil e Fit-Cisl a seguito della proclamazione dello stato di agitazione e di attivazione prima fase delle procedure di raffreddamento di tutto il personale di Caronte & Tourist , riferisce che «le assemblee si svolgeranno a bordo delle navi nei vari porti dell’isola secondo le diverse modalità, con la partecipazione dei dirigenti sindacali». L’incontro tra società e sindacati. In sede aziendale, si sono incontrati e la Caronte & Tourist Isole Minori e le segreterie regionale e provinciale di Federmar Cisal. I rappresentanti di Ctim hanno esplicitato le ragioni economiche e organizzative che hanno condotto all’intenzione di adottare percorsi di efficientamento e di recupero di produttività, non solo nell’ambito della gestione del personale, al fine di recuperare risorse da reinvestire anche sulle risorse umane. La Federmar ha ribadito la propria contrarietà a quanto proposto dalla società e al congelamento degli accordi già sottoscritti in merito alla stabilizzazione dei lavoratori , le regole d’ingaggio e d’imbarco, la turnistica. La società ha minato in modo unilaterale la struttura portante della contrattazione integrativa. Il sindacato ha ribadito la propria netta contrarietà a quanto proposto, riservandosi ogni azione a tutela del personale marittimo.Sebastiano Previti e Clara Crocè riferiscono che «non è intenzione di proclamare lo sciopero che nei servizi essenziali ha poca efficacia ma inviteremo i marittimi ad estenersi dall’eseguire le prestazioni di lavoro straordinario prima di partire. Ciò avrà conseguenze sui turni giornalieri per qualsiasi nave senza prestazioni di lavoro straordinario non potrebbe garantire la partenza . i marittimi effettuano orari di lavoro di 14 ore, giornalieri al limite delle disposizioni della 271, senza avere la possibilità del pasto caldo. Valuteremo anche quali siano gli strumenti efficaci per contrastare le decisioni aziendali che colpiscono la dignità e le condizioni di lavoro dei marittimi». Foto notiziarioeolie.it