Ancora un mese e si parte, ma, salvo diluvi, con il freno a mano tirato, perché in certi areali dell’Isola, soprattutto nella Piana di Catania dove si concentra buona parte della produzione e del reddito del settore in questione, la frutta da raccogliere sarà circa la metà rispetto a quella della scorsa annata, a causa della stessa falce che ha azzoppato e sta azzoppando l’agricoltura regionale: la siccità. Stiamo parlando degli agrumi siciliani, delle arance in particolare, sia le «bionde», tra Navel e Riberelle agrigentine, sia le «rosse» Tarocco, destinate a «un crollo stimato tra il 40 e il 50% al confronto con il 2023». A confermarlo, stavolta, è il presidente di Confagricoltura Sicilia, Rosario Marchese Ragona.
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