Sabato 16 Novembre 2024

Dal bonus figli al cuneo fiscale: ecco le misure della manovra economica

Un bonus «nuovi nati» da 1.000 euro. È la principale novità della manovra del 2025 che tra taglio del cuneo, accorpamento delle aliquote Irpef, pensioni e carta Dedicata a te. Arrivano poi fringe benefit per i neoassunti che si allontanano più di 100 chilometri dalla residenza originale, con l'obiettivo di favorire l’occupazione. Si va poi dalla proroga del bonus ristrutturazioni sulla prima casa alle pensioni, passando per le misure a sostegno di famiglie e imprese e da una severa spending review. La legge di bilancio approda in Consiglio dei ministri tra punti fermi e novità. Una manovra che dai 25 miliardi ipotizzati sale a quota 30 miliardi.

Mille euro per i neonati

Viene introdotta una «Carta per i nuovi nati» che riconosce 1000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato. Si rafforza anche il bonus asili e l’assegno unico esce fuori dal calcolo dell’Isee

Tagli del 5% per i ministeri

Per poter portare in dote alla manovra risorse fresche i ministeri dovranno tagliare le spese del 5%. Dovrebbero «salvarsi», invece dalla dieta dimagrante gli enti locali e i Comuni. Non sarà, in ogni caso, tagliata la spesa sanitaria. Il ministro Schillaci si è detto fiducioso che rispetto ai 5 miliardi stanziati nella scorsa legge di bilancio potrebbe esserci un aumento fino a 3 miliardi.

Contributo delle banche

Fondi freschi alla legge di bilancio dovrebbero arrivare da un contributo da parte degli istituti bancari più grandi. Sul tappeto ci sarebbe un anticipo sulle Dta (le imposte differite attive) per tre miliardi. Sembra escluso, invece, un aumento dell’Ires e dell’Irap.

Cuneo fiscale e scaglioni Irpef

La conferma del taglio del cuneo fiscale e dei tre scaglioni dell’Irpef valgono da sole oltre la metà della manovra, intorno ai 14 miliardi. Per quanto riguarda il taglio del cuneo dovrebbero essere superati alcuni difetti con una doppia azione. Dal prossimo anno potrebbe, infatti, rimanere contributivo per i redditi fino a 20mila euro, per poi trasformarsi in fiscale, con un aumento delle detrazioni per il lavoro dipendente fino a 35mila euro. A quel punto partirebbe un decalage, piuttosto rapido, fino a 40mila euro. Se i fondi in arrivo dal concordato preventivo e dal ravvedimento collegato saranno sufficienti, il governo potrebbe poi ridurre l’aliquota intermedia, fino a 50mila euro di reddito, dal 35 al 33%.

Detrazioni fiscali, arriva il «quoziente familiare»

Le detrazioni saranno parametrate al numero dei componenti di una famiglia. L’ipotesi sarebbe quella dell’introduzione di un importo massimo che si potrà detrarre, che dovrebbe essere a sua volta modulato in base al nucleo familiare. Introducendo di fatto, viene spiegato, un primo assaggio di «quoziente familiare». Tra le ipotesi anche quella di rivedere al ribasso la soglia di reddito oltre il quale scatta il decalage degli sconti fiscali al 19% (oggi parte da 120 mila euro) ma ancora si starebbe lavorando sull’intero pacchetto. Tra le misure che vengono date per scontate l’estensione alle autonome della decontribuzione per le mamme lavoratrici con due o tre figli.

Incentivi per il lavoro di giovani e donne

Nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi all’occupazione di giovani e donne, anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Confermati inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie, la transizione digitale ed ecologica. Si confermano i fringe benefits, con importi maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività ai lavoratori.

Fringe benefit

Si punta ad una conferma, ma con qualche ritocco, anche per la misura sui sostegni aziendali. L’ultima legge di bilancio ha portato la soglia di esenzione dei fringe benefit a 2.000 euro per i lavoratori con figli a carico e a 1.000 euro per tutti gli altri (aprendo alla possibilità di usarli anche per pagare l’affitto o il mutuo prima casa).

Bonus ristrutturazioni

Si va verso la proroga nel 2025 del bonus ristrutturazioni al 50% sulla prima casa evitando così che da gennaio l’agevolazione fiscale scenda al 36% da gennaio.

Pensioni

Nulla da fare per riforme strutturali su questo fronte ma si lavora, comunque, per confermare la piena indicizzazione delle pensioni rispetto all’inflazione. E a un aumento delle pensioni minime. Tra le ipotesi circolate c’è anche quella di un perfezionamento del cosiddetto bonus Maroni, con incentivi a chi sceglie di rimanere al lavoro anche avendo i requisiti per il pensionamento. Non esclusa anche una spinta alla previdenza complementare con l’introduzione di un semestre di silenzio assenso.

Contratti della pubblica amministrazione

Come ha confermato il ministro Giancarlo Giorgetti, la manovra stanzierà anche le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27.  

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