La Regione riapre le porte, pronto un nuovo concorso per 79 funzionari, altri 229 saranno assunti dagli elenchi già in vigore
Un concorso da 79 posti entro fine anno e lo sblocco di una graduatoria che aprirà le porte della Regione ad altri 229 funzionari. L’assessorato alla Funzione Pubblica, guidato da Andrea Messina, sta mettendo a punto la propria manovra di fine anno. Che prevede almeno un concorso aperto a tutti. In realtà sarà un bando con due selezioni diverse: la prima è quella per 63 funzionari esperti in materie economiche, la seconda riguarderà altri 16 che verranno impiegati nell’area dei controlli. Si tratta di due selezioni totalmente aperte che si renderanno necessarie perché le vecchie graduatorie, relative a concorsi banditi ed espletati fra il 2021 e il 2022 sono esaurite, almeno per queste figure. La Regione infatti da un paio d’anni scorre i vecchi elenchi per colmare i vuoti d’organico che si creano e soprattutto per sostituire i tantissimi vincitori che rinunciano a entrare in ruolo. Anche in occasione delle ultime chiamate, fra l’estate e l’inizio dell’autunno, le rinunce sono state intorno al 30%. Un trend registrato da alcuni anni a questa parte perché si sono moltiplicati i concorsi, anche a livello nazionale, per queste figure e in tanti hanno optato per sedi più vantaggiose dal punto di vista economico. Questo ha messo in crisi il sistema delle chiamate dalle vecchie graduatorie. Ecco perché entro fine anno si ricorrerà a due selezioni del tutto nuove. Il bando è quasi pronto, ci stanno lavorando gli uffici del dipartimento Personale. Ed è frutto dell’accordo che il presidente Schifani ha chiuso col governo nazionale per sbloccare il turn over. Contemporaneamente gli stessi uffici del Personale hanno completato lo scorrimento di altre graduatorie per coprire 130 posti negli assessorati e 99 nei centri per l’impiego: sono gli ultimi non assegnati in base ai vecchi concorsi. Le pratiche per avviare al lavoro i selezionati sono state già completate e in assessorato attendono solo l’ultimo passaggio per l’immissione in servizio. «Ciò che manca - ha detto l’assessore Messina - è il via libera al rendiconto del 2023. Un passaggio che l’Ars dovrebbe completare entro ottobre. Una volta ottenuto questo, potremo immettere in servizio chi è già pronto e poi bandire il concorso per gli ultimi posti vacanti». Il rendiconto del 2023 deve ancora essere approvato in giunta. Ed è l’atto a cui sono agganciati una serie di passaggi amministrativi attesissimi. Non ultimo il via libera agli aumenti già concordati nel nuovo contratto dei regionali, firmato in primavera fra Aran e sindacati e non ancora attuato proprio perché la Corte dei Conti attende il rendiconto per verificare la corrette della copertura finanziaria. Contro questo ritardo oggi i sindacati porteranno in piazza, sotto Palazzo d’Orleans, i regionali per una assemblea retribuita che avrà le stesse modalità di una protesta.