Una ventina di municipi, in compagnia dell’Ati di Messina, dell’Ospedale Villa Sofia di Palermo e dell’Asp di Ragusa, per un totale di 295 persone sulle circa 2.500 in attesa e una spesa pari a meno 2,5 milioni di euro, da “pescare” nel fondo da 79 milioni appositamente stanziato da Palazzo d’Orleans con la Finanziaria per venire incontro a una platea che, considerando anche chi è impegnato nei dipartimenti della Regione e le Coop arriva fino a 3.700 unità. È il risultato dell’appello lanciato dieci giorni fa ai Comuni della Sicilia dall’assessore regionale al Lavoro, Nuccia Albano, che in una nota invitava le amministrazioni locali a completare l’iter burocratico per l’assunzione a tempo indeterminato degli Asu entro il 15 settembre 2024: termine superato il quale si sarebbe «persa un’occasione, per gli enti a corto di personale e per coloro che, dopo 30 anni di precariato, sperano in una soluzione lavorativa definitiva». Un ultimatum al quale i municipi hanno risposto, dati alla mano, alla spicciolata, alcuni già ad agosto altri all’ultimo minuto, presentando istanza per poco più di 200 lavoratori socialmente utili, al netto delle domande inviate dal mondo della sanità a fronte delle centinaia di precari che continueranno ad aspettare.
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