Lunedì 25 Novembre 2024

La Sicilia è tra le regioni dove l'Imu pesa di più

«La Sicilia è tra le regioni dove l’Imu, l’imposta municipale sugli immobili, pesa di più in relazione alla capacità economica pro-capite delle persone. Il 7 per cento. Nella tabella Imu/Pil siamo dietro soltanto a Campania e Sardegna, ma ben distanti da territori più ricchi di opportunità e risorse come Piemonte e Lombardia, al 4 per cento, senza parlare di Val d’Aosta e Trentino che sono rispettivamente al 3 e al 2 per cento». Lo afferma Luisella Lionti, segretaria generale della Uil Sicilia, commentando il Rapporto 2024 curato dal Servizio nazionale Politiche economiche, fiscali e previdenziali del Sindacato delle Persone. Luisella Lionti afferma: «Con la forza indiscutibile dei numeri, la nostra organizzazione vuole ancora una volta denunciare come nel nostro Paese esista un’emergenza irrisolta, sempre più grave e intollerabile, di equità fiscale che colpisce territori più deboli dal punto di vista occupazionale, economico, sociale. La Sicilia, su tutti. Credo ci sia poco da discutere in merito allo studio del Servizio Politiche fiscali Uil, guidato dalla segretaria confederale Vera Buonomo, secondo cui maggiore è la percentuale Imu/Pil e più alta potrebbe risultare la parte di reddito medio destinato dai residenti per pagare l’imposta. Con una minore capacità di spesa per altre necessità». «La questione fiscale – conclude Luisella Lionti – è una delle ragioni della grande mobilitazione Uil, che ci sta impegnando ancora in questi mesi per scelta coerente e coraggiosa del nostro leader Pierpaolo Bombardieri. Con il Rapporto Imu dimostriamo, semmai ve ne fosse bisogno, quanto sia gravosa questa imposta qui più che altrove in un momento di estrema difficoltà per molti. Dalla Sicilia, quindi, vogliamo rilanciare con particolare convinzione e determinazione la richiesta di riforma strutturale del catasto proveniente in queste ore dalla segretaria confederale della nostra organizzazione, Vera Buonomo, per garantire una tassazione più equa sugli immobili che tenga conto delle specificità economiche territoriali correggendo le disparità e assicurando un prelievo proporzionato al valore reale degli immobili oltre che alla capacità contributiva di ciascuno». «Aspettiamo – conclude la segretaria generale della Uil Sicilia – risposte concrete dalle istituzioni politiche nazionali. Intanto, però, facciamo appello agli enti locali affinché rendano più sostenibili le scadenze in arrivo, usando bene queste entrate per assicurare servizi e assistenza finalmente in linea con le legittime aspettative dei contribuenti. Che sono, per la gran parte, lavoratori dipendenti e pensionati».

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