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Emergenza idrica in Sicilia, ora è allarme fieno: rischia di marcire

La pioggia degli ultimi due giorni non basta. Cartabellotta: «Per mitigare la grave situazione ce ne vorrebbero almeno dieci»

Campo di fieno (fonte: Pixabay)

Due giorni di pioggia, a tratti intensa, ma per gli agricoltori dell’Isola per le dighe siciliane «praticamente inutili, anzi, dannosi, quantomeno per il fieno che non è stato ancora raccolto e che rischia adesso di marcire, proprio nel periodo più nero per gli allevatori, costretti già ad affrontare un imponente deficit di foraggio». Parola del vicepresidente regionale di Coldiretti, Ignazio Gibiino, che non appena archiviate le 48 ore di precipitazioni registrate nell’Isola rilancia così l’allarme sulla crisi idrica, spiegando che «l’acqua caduta dal cielo è bastata appena ad ammorbidire la terra, ormai dura come il cemento, ma non certo a creare rivoli per rimpinguare fiumi e bacini». La conferma arriva dal commissario per l’emergenza siccità in agricoltura, Dario Cartabellotta, «perché per mitigare la grave situazione che stiamo attraversando, a fronte di un deficit pluviometrico di 500 millimetri, ci vorrebbero almeno dieci giorni di pioggia continui».

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