In Sicilia un morto sul lavoro ogni 4 giorni, la Filca-Cisl attiva un numero per denunciare le condizioni di lavoro a rischio
Sensibilizzare i lavoratori edili sulla sicurezza sul lavoro e soprattutto sull’importanza della denuncia e della segnalazione laddove riscontrassero condizioni di lavoro che mettono a rischio la loro vita, come la mancanza dell’adozione dei dispositivi di protezione individuale e il mancato rispetto delle norme. È l’obiettivo della campagna dal titolo «Abbiamo a cuore la tua sicurezza. Se temi di non lavorare in sicurezza chiama!», che è stata lanciata dal segretario regionale dell Filca Cisl Sicilia, Paolo D’Anca e dal segretario generale della Filca Cisl Catania, Giuseppe Famiano, nel corso del consiglio generale di Catania, dove si è fatto il punto anche sullo stato in cui versano le opere del territorio, ferme al palo da troppo tempo. «Abbiamo voluto attivare un numero di telefono 342 0908657 - spiegano D’Anca e Famiano - per chiedere ai lavoratori di fare la propria parte per la salvaguardia della loro vita. Uno strumento che può essere utile per arrestare questa scia di sangue. In Sicilia negli ultimi 5 anni le morti bianche sono state 406, ciò significa che ogni 4 giorni un lavoratore ha perso la vita. È assurdo il silenzio del governo regionale sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, non dimentichiamo che in Sicilia sono presenti solo 64 ispettori del lavoro (per 360 mila imprese) e Catania ne ha in tutto 9, di cui solamente 2 nel settore dell’edilizia (per 90 mila imprese). È una strage silenziosa - continuano - indegna per un paese civile. Servono misure urgenti, bisogna assumere più ispettori e più medici del lavoro. Bisogna incrementare l’organico della magistratura, perché i tempi dei processi sugli infortuni mortali sono ormai diventati lunghi».