Diciotto linee extraurbane in più, per un’aggiunta, nell’arco di un anno, di 27.660 corse e quasi tre milioni di chilometri in più percorsi dai bus rispetto al quadro attuale. In estrema sintesi, sono i capisaldi del nuovo piano sul Tpl, il trasporto pubblico locale, che l’assessorato regionale delle Infrastrutture e della mobilità ha intenzione di rendere operativo entro la prossima estate: un esordio assoluto, che dopo decenni di attesa vuole rimetter mano alla programmazione degli spostamenti su gomma nelle tratte gestite dalle aziende concessionarie, quelle che sui pullman mostrano il simbolo della Regione e che tra qualche mese, dopo la pubblicazione dei relativi bandi, e dunque a seguito di gara, potrebbero anche cambiare, e perché no, con nomi stranieri. L’obiettivo, a leggere la bozza del progetto che il nostro giornale ha potuto visionare, è di efficientare la rete dei collegamenti aumentando le frequenze di viaggio e, dove necessario per richiesta della popolazione, aggiungendo fermate che prima non c’erano, con un occhio puntato sulle zone interne dell’Isola e l’altro sui luoghi dove insistono le stazioni ferroviarie, in modo da far interagire il servizio treno con il servizio bus. Il tutto, più o meno con la stessa quota di risorse spese oggi dalle casse regionali per mantenere in piedi il sistema, circa 62,5 milioni di euro l’anno. Un servizio completo di Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi