La discesa del costo dell’energia non basterà, da sola, ad alleggerire le bollette degli italiani riportandole sui valori pre-pandemia. Volatilità dei prezzi, costi di trasporto, oneri di sistema e tasse, sono le incognite che attendono i consumatori per il 2024, soprattutto quelli che con la fine delle tutele, il 10 gennaio per il gas e l’1 luglio per l’elettricità, passeranno al mercato libero. E’ quanto si legge nella proiezione realizzata da Assium, associazione degli utility manager, e Consumerismo No Profit. In base a queste stime una famiglia tipo spenderà sul mercato libero una quantità minima di 1.750 euro all’anno per le forniture di gas e luce. Si tratta di circa 650 euro in più del prezzo più basso ottenibile nel 2020. Analizzando nel dettaglio i calcoli effettuati dall’associazione, per l’energia elettrica si prevede una tariffa minima di 0,275 euro e una massima di 0,7 euro, configurando una spesa tra 756,25 e 1.925 euro all’anno. Nel caso del gas l’analisi indica una tariffa minima di 0,7 euro e una massima di 1,4 euro, per una forbice di spesa che va da 980 a 1.960 euro. Per arrivare alla cifra lo studio prende in considerazione i consumi annuali di una famiglia standard, pari a 2.750 kWh per l’elettricità e 1.400 metri cubi per il gas. Considerate entrambe le forniture, tenuto conto di tutte le variabili e delle offerte disponibili, Assium e Consumerismo stimano per l’anno appena iniziato un range di spesa che da 1.750 euro potrebbe arrivare, nella peggiore delle ipotesi, a 3.900 euro annui. Andava diversamente nel 2020, quando la forbice tra l’esborso più basso ottenibile sul mercato e il peggiore andava da 1.100 a 2.300 euro all’anno. Nel 2022, anno in cui è culminata la crisi energetica, si è assistito a un allargamento della forbice con valori tra 1.000 euro e una spesa massima possibile di 6.500 euro. A fruire delle tariffe più basse sono stati i pochi fortunati che avevano bloccato il prezzo a 24 mesi prima dello scoppio della crisi. In questo periodo la tutela si è attestata su una media di 0,504 euro al kWh, pari a una spesa annua di circa 1.386 euro. «Questi dati - spiega il presidente di Consumerismo, Luigi Gabriele, - dimostrano come la materia energia e gas sia talmente tanto complessa che non è possibile fare da soli. E’ necessario avvalersi di figure altamente esperte e qualificate. Luce, gas, acqua e telefonia, valgono un terzo del bilancio familiare». «Venendo meno lo strumento della tutela - conclude - i cittadini sono costretti a fare da soli in una giungla, tra chiamate e visite a casa di soggetti che propongono magie mirabolanti». Va ricordato che per i sei milioni di utenti ancora nel mercato tutelato del gas, la bolletta di dicembre sarà più leggera grazie al calo del costo all’ingrosso del metano. Come ha spiegato nei giorni scorsi l’Arera il prezzo per il cliente a 36,30 euro a megawattora taglia la spesa del 6,7% rispetto a novembre e porta il conto annuale (gennaio-dicembre 2023) per la famiglia tipo - che ha consumi medi di 1.400 metri cubi annui - a 1.307 euro circa, al lordo delle imposte, il 29,9% in meno sullo stesso periodo del 2022. Tuttavia il 10 gennaio terminano le tutele per il metano e lo sconto sull’Iva che così risalirà dal 5 al 22%. Per il futuro, secondo l’Autorità di regolazione, l’aggiornamento mensile del prezzo del gas riguarderà solo i clienti del Servizio di tutela della vulnerabilità (over 75, con bonus sociale, disabile), circa 2,5 milioni di famiglie.