Almaviva, a fine anno 700 lavoratori a spasso. L'assessore Tamajo: «Il governo nazionale sottovaluta la vicenda»
«Il governo nazionale sembra sottovalutare la vicenda», parola dell'assessore regionale delle Attività produttive Edy Tamajo che questa mattina ha incontrato una delegazione di lavoratori e di rappresentanti sindacali dei 700 dipendenti di Almaviva che rischiano di restare senza lavoro alla fine dell'anno. Molti di loro sono ex operatori del numero verde di pubblica utilità 1500, attivato il 27 gennaio 2020 dal ministero della Salute per rispondere ai dubbi della cittadinanza sull'emergenza Covid-19, che il 31 dicembre verrà dismesso e non più ripristinato. «Il governo regionale è al fianco dei lavoratori Almaviva - dice Tamajo -. Da quando mi sono insediato come assessore, seguo questa vertenza con attenzione. Entro la metà di gennaio è mia intenzione convocare un tavolo tecnico con i rappresentanti degli assessorati regionali dell’Economia e della Salute e i deputati regionali interessati. È necessario unire le forze per individuare un percorso tecnico-normativo che possa finalmente dare certezze e risposte concrete a questi lavoratori». Critico anche il consigliere comunale Gianluca Inzerillo (Forza Italia) che ha partecipato alla riunione negli uffici di via degli Emiri a Palermo. «Il governo romano non ha mai voluto risolvere la questione Almaviva lasciando alla deriva tutti gli ex lavoratori che rispondendo al numero verde 1500 durante la pandemia, hanno garantito un servizio efficiente all’intera nazione. Lavoratori usa e getta, scaricati dall’oggi al domani, ma quel che è peggio, nessun ministro interessato ha mai pensato ad un reinserimento di questi lavoratori in altre realtà imprenditoriali causando un grave impoverimento del tessuto economico e produttivo per tutta l’Italia». Il deputato regionale Adriano Varrica e la senatrice Dolores Bevilacqua chiedono interventi immediati. «Prendiamo atto che Forza Italia oggi dica che il centrodestra e il Governo Meloni, di cui fa parte, abbiano tradito e abbandonato gli oltre 600 lavoratori di Almaviva Contact, dopo un anno di prese in giro. A questo punto ci aspettiamo che a livello regionale si costruiscano le soluzioni che questi lavoratori meritano, che di certo non possono essere quelle dell’anticipazione della cassa integrazione o dei corsi di formazione alla cieca».