In Sicilia le donne ricevono in media 500 euro in meno di salario o pensione mensile rispetto agli uomini. Un gender gap considerevole che emerge dal rendiconto sociale del 2022 dell’Inps, che fotografa le condizioni socio-economiche dell’isola, presentato oggi nell’aula magna dello Steri, a Palermo.
«Dal rendiconto emerge un calo demografico importante - dice Valeria Tranchina, presidente del comitato regionale Inps Sicilia - dovuto all’andamento naturale dell’aumento dei decessi, dalla diminuzione delle nascite, ma soprattutto alla fuga della popolazione in età lavorativa, cioè di giovani, donne e adulti che vanno alla ricerca di lavoro e di una vita dignitosa. La popolazione è passata da 5 milioni e 100 mila del 2013 a 4.800.000. L’andamento occupazionale è di poco in aumento: dal 35,8 al 36, 9% e non raggiunge le percentuali nazionali.
«Aumenta anche la condizione di disagio e povertà in ogni settore - continua Tranchina - nel 2022 il ricorso agli ammortizzatori sociale ha toccato 182mila richieste di Naspi, una forte richiesta di assistenza che viene chiesta per il trattamento minimo, soprattutto dalle donne. Nel 2022, inoltre, sono state accolte 206mila domande di reddito di cittadinanza».
I dati della vigilanza ispettiva, infine, confermano il mantenimento di una evasione contributiva, oltre che poi fiscali, tanti lavoratori irregolari, e quindi lavoro nero, e pochi durc (documento unico di regolarità contributiva) regolari, tanti quanto ne sono stati riscontrati nell’anno precedente.
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