Il trasporto nelle isole minori siciliane costerà il 20% in più. Dal primo dicembre scatta l’aumento delle tariffe per i collegamenti marittimi con Egadi, Eolie, Pelagie, Ustica e Pantelleria e per febbraio è in programma un ulteriore scatto del 10%. Lo ha annunciato Siremar, l’unica compagnia che gestisce le corse con le navi tradizionali. «Rimaniamo increduli – dice Christian Del Bono, presidente della Federalberghi isole minori di Sicilia – per i paventati ulteriori aumenti tariffari che interesseranno le navi dal 1° dicembre. È davvero paradossale come la Regione e il governo nazionale da una parte non riescano a trovare soluzioni che riportino i servizi di collegamento marittimo (almeno) agli assetti originari e dall’altra arrivino addirittura a pensare di poterne arginare l’ulteriore depauperamento facendone pagare il conto all’utenza e quindi alle comunità locali. Meno di due settimane fa Federalberghi aveva scritto nuovamente al ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile e alla Regione evidenziando come, nonostante gli annunci in pompa magna, i collegamenti marittimi a mezzo navi ro-pax continuassero a risultare del tutto inadeguati (corse ridotte e mezzi insufficienti e con ridotte capacità di garage) a soddisfare le esigenze locali e di come le tariffe, ormai fuori controllo, continuassero a danneggiare le economie micro insulari, soprattutto sul versante del trasporto merci, in particolare, dei combustibili e degli infiammabili». Polemico anche il sindaco di Favignana Francesco Forgione: «L’aumento del 20 per cento delle tariffe delle navi a partire dal primo dicembre, con un ulteriore rincaro del 10 per cento a febbraio – spiega - rappresenta una inaccettabile provocazione per i cittadini, i commercianti e tutta l’economia delle nostre isole. Ancora una volta si colpisce la popolazione delle isole facendo lievitare i costi della spesa e dei servizi per le famiglie. Le scelte sbagliate dei governi nazionale e regionale e le politiche aziendali della Caronte & Tourist non possono ricadere sui cittadini. Chiediamo al governo e all’assemblea regionale siciliana di intervenire subito per evitare che le popolazioni delle isole siano ulteriormente penalizzate. La discussione sulla legge finanziaria consente di farlo. Un ulteriore silenzio rispetto a queste scelte sarebbe da considerare complice e per le isole minori siciliane inaccettabile». Foto notiziarioeolie.it