Venerdì 22 Novembre 2024

Superbonus 110%, in Sicilia 5,3 miliardi di investimenti

In Sicilia gli investimenti ammessi a detrazione col Supebonus 110%, al 30 settembre di quest’anno, ammontano a 5,3 miliardi di euro e le detrazioni a 4,6 miliardi. Per il 2023 si ipotizza che vengano interamente utilizzati nel corso dell’anno le detrazioni maturate nei primi nove mesi, mentre non ci sono gli elementi per stimare le detrazioni che potranno maturare negli ultimi tre mesi dell’anno. È quanto emerge dalla NaDefr 2024-26 del governo Schifani. Nel complesso la dimensione degli incentivi è tale da impartire alla Sicilia un forte impulso all’attività del settore delle costruzioni. Banca d’Italia suggerisce di considerare anche, come altro canale di impatto, quello delle detrazioni fiscali, che non alimentano direttamente gli investimenti, ma che comunque vanno ad aumentare il reddito disponibile delle famiglie stesse. In Sicilia l’effetto non è marginale in quanto la parte residua delle detrazioni maturate nel 2021-2023 equivale per le famiglie ad una riduzione delle imposte dirette del 6,4% nel triennio 2021-2023 e a un aumento del reddito disponibile dello 0,9%. «Limitando l’analisi di impatto al primo canale di trasmissione, quello che riguarda l’incremento degli investimenti in costruzioni, l’effetto diretto ed indiretto del Bonus 110% in Sicilia sarebbe pari nel triennio 2021-2023 al 6,4% del valore aggiunto delle costruzioni, allo 0,7% del Pil ed allo 0,8% dell’occupazione - si legge nella NaDefr - L’effetto più espansivo sarebbe concentrato nel 2022, con un impatto sul Pil dell’1,1% e del 5,7% sul valore aggiunto delle costruzioni. L’effetto sul tasso di crescita del Pil si rivelerebbe altrettanto positivo: nel triennio 2021-2023, rispetto allo scenario di base considerato nel presente documento il Pil della Sicilia cresce in media d’anno del 3,0%, ma se si elimina l’effetto del Bonus 110% (scenario controfattuale) il tasso di crescita si ridurrebbe al 2,3%. Nel 2023 lo stimolo del Bonus 110% è particolarmente rilevante: in sua assenza il tasso di crescita del Pil passerebbe dallo 0,7% allo 0,1%, ovviamente se non intervengono nuovi provvedimenti a favore dell’attività produttiva quali ad esempio la rimodulazione ed il rilancio del Pnrr».

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