Lunedì 18 Novembre 2024

Roma, primo microcredito di libertà a una donna vittima di violenza in casa: potrà aprire una lavanderia

Una donna vittima di violenza e protetta da un centro specializzato potrà aprire, assistita da un tutor, una lavanderia-stireria nel Lazio meridionale, costruendo il proprio futuro con un progetto valutato da esperti che le consenta di acquisire l’indipendenza economica e completare il percorso di liberazione dalla violenza domestica. È stato deliberato a suo favore il primo «Microcredito di libertà» in Italia dell’importo di 50 mila euro. È un microcredito imprenditoriale messo a disposizione in tutto il Paese da Fidimed, intermediario finanziario nazionale 106 vigilato da Bankitalia di matrice confindustriale (che è stato il primo ad aderire a questa iniziativa sociale) e garantito da Mediocredito centrale. Il prestito ha una durata di sette anni con tasso azzerato dall’intervento dell’Ente nazionale per il Microcredito, gestore di questo progetto sociale del Dipartimento Pari opportunità in collaborazione con Caritas, Abi e Federcasse. Il microcredito imprenditoriale interviene in favore di donne vittime di violenza protette da centri antiviolenza in case rifugio e che, assistite da un tutor, presentano un progetto per avviare una propria impresa. A darne notizia è stato Marco Paoluzi, responsabile coordinatore dell’area Credito e Banche dell’Ente nazionale per il Microcredito, intervenuto all’inaugurazione della sede romana di Fidimed, nel cuore della Capitale, in via XX Settembre 89, a pochi passi dal ministero dell’Economia, da Bankitalia e dal Quirinale, con una cerimonia che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle istituzioni, delle banche, del mondo imprenditoriale e delle professioni. «La misura del microcredito imprenditoriale sta andando molto bene, abbiamo ricevuto numerose domande che stiamo valutando – ha riferito Paoluzi – e questo grazie alla tempestiva candidatura di Fidimed che ci consente di erogare in tutto il Paese. La dipendenza economica è la base che costringe le vittime a rassegnarsi alla sottomissione. Noi offriamo loro la possibilità di costruire un futuro libero da dipendenze, con un progetto fatto bene, garantito e con dei tutor che assistono le neoimprenditrici durante l’intero percorso. Questa misura è anche un forte stimolo all’occupazione: infatti, per ogni microimpresa che nasce si creano 2,3 posti di lavoro, compreso quello dell’imprenditrice». Nella foto l’inaugurazione della nuova sede di Roma

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