Lo sapevamo già, ma vederlo scritto nero su bianco tra le pagine di un corposo dossier, pubblicato da uno degli enti di ricerca più importanti d’Europa, l’Eurispes, fa ancora più male, come un pugno sullo stomaco: in Sicilia l’acqua c’è, ma più della metà della risorsa a disposizione, sia per uso potabile che irriguo, si perde tra i mille rivoli di una rete idrica colabrodo, almeno stando ai dati dell’Istat che sono aggiornati al 23 maggio di quest’anno.
Quanta, esattamente? Secondo lo studio, dal titolo «Un sistema che fa acqua», a fronte di oltre 677 milioni di metri cubi di H2O erogata dai bacini dell’Isola durante il 2020 – un volume enorme, ma vanno considerate le lunghe permanenze a casa per i lockdown da Covid – ne sono “evaporati” (si fa per dire) quasi 355 milioni, ossia il 52,5% del totale: una quota nettamente superiore alla media nazionale, pari al 42%, che piazza la regione al terzo posto tra i territori spreconi, oltrepassata soltanto da Basilicata (62,1%) e Abruzzo (59,8%).
Un servizio completo di Andrea D'Orazio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia