“Non servono liste di consigli e buoni propositi per chi ogni giorno rischia di morire di lavoro. Adesso, anche di caldo-killer. Dalla Regione ci aspettiamo ordinanze, norme, misure urgenti. Insomma, ci aspettiamo fatti concreti”. Lo affermano per Cgil e Uil Sicilia i segretari Francesco Lucchesi e Ignazio Baudo, al termine di una riunione online che ha impegnato oggi i gruppi dirigenti territoriali delle due organizzazioni sindacali. “Venerdì 28 con presidi nei nove capoluoghi dell’Isola – annunciano Cgil e Uil – risponderemo al silenzio e all’inerzia, francamente inquietanti, con cui le istituzioni pubbliche stanno rispondendo agli appelli e alle denunce che abbiamo lanciato e continuiamo a fare di fronte alla crescita esponenziale delle minacce a salute e sicurezza nei campi, nei cantieri, nelle fabbriche”. La Filca Cisl Palermo Trapani con il suo segretario generale Francesco Danese ha chiesto al Prefetto di Palermo un incontro urgente "per gestire i rischi alla salute e alla sicurezza che l’anomala ondata di caldo sta creando ai lavoratori del settore edile". Lanciano l'allarme anche il segretario provinciale della Cisl di Catania Maurizio Attanasio e il segretario provinciale della Filca Cisl Catania, Giuseppe Famiano: "Le temperature nella città di Catania e nei comuni limitrofi hanno già raggiunto livelli elevati e si prevede che nella prossima settimana il picco di caldo arriverà a punte di ben oltre i quaranta gradi. Tale aumento della temperatura rappresenta un serio pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori edili che operano nei cantieri, esposti al sole per lunghi periodi di tempo". I due sindacalista auspicano che l'emergenza vada affrontata con immediatezza "per ciò chiediamo un incontro al Prefetto di Catania affinché attivi tutte le parti istituzionali interessate, tra cui protezione Civile, Asp, Ispettorato del Lavoro, associazioni Datoriali di categoria e le altre associazioni Sindacali, al fine di coordinare un intervento sinergico per garantire la protezione e la sicurezza dei lavoratori edili durante questo periodo critico".
Cantieri fermi a Palermo
A Palermo i cantieri edili principali di Palermo oggi si sono fermati autonomamente per l’ondata eccezionale di caldo torrido ed è scattata per la prima volta l’applicazione della cassa integrazione prevista per i lavoratori, sollecitata da giorni dai sindacati. La Fillea Cgil Palermo stamattina all’alba ha visitato le sedi di cantiere e ha avuto un’interlocuzione con le società valutando l’opportunità di fermare i lavori e di fare scattare gli ammortizzatori sociali, per l'appesantimento delle condizioni meteorologiche. “Oggi alle 6 del mattino, con le temperature già proibitive, il primo a fermarsi è stato il cantiere dell’anello ferroviario – dichiara il segretario generale Fillea Cgil Palermo Piero Ceraulo – Abbiamo fatto dei presidi mattutini in tutti i siti strategici e avviato un’interlocuzione con le aziende, che coscientemente hanno preso atto che era opportuno fermarsi e avviare la cassa integrazione. E’ stato così anche al cantiere della Bolognetta spca, dove è stata subito applicata la cig, alla Manelli del collettore e così anche alla Toto Costruzioni a Castelbuono, all’ Italiana costruzioni e alla D’Agostino. Il fermo dovrebbe essere previsto anche per domani”. Rimane adesso per la Fillea Cgil Palermo la necessità di un incontro con il sindaco Roberto Lagalla, per chiedere l’emissione di un’ordinanza per fermare i lavori con le temperature al di sopra dei 35 °. “Ci fa piacere che anche da parte di alcuni consiglieri comunali delle opposizione si stia prendendo coscienza per rafforzare la denuncia che da settimane portiamo avanti, cioè che i cantieri vanno sospesi con quest’emergenza e va attivata la cassa integrazione – aggiunge Ceraulo - Molti sindaci di comuni, tra cui Catania, hanno già emesso specifiche ordinanze sui cantieri presenti in città. A Palermo ancora nessuna ordinanza, se non quella che limita l’attività dei cavalli delle carrozze”. “Abbiamo già mandato al sindaco Lagalla una specifica richiesta per l’emissione di un’ordinanza per fermare i lavori in presenza di alte temperature, simile a quelle emanate durante la pandemia, per il Covid – aggiunge il segretario Fillea Ceraulo – I sindaci hanno la responsabilità della salute pubblica. E dal momento che molte aziende antepongono esigenze di settore e di profitto rispetto alla sicurezza dei lavoratori, oggi abbiamo fatto il giro dei cantieri per evitare che malgrado le temperature afose si esponessero i lavoratori al rischio di malori e infortuni. Un’ordinanza di sospensione dei cantieri come quella emessa a Catania per le giornate di oggi e di domani, darebbe maggiore forza alle nostre rivendicazioni. Non è un braccio di ferro con le imprese ma una questione di salute e sicurezza dei lavoratori. Aspettiamo che il sindaco Lagalla si esprima”.