La nota, indirizzata tra gli altri alla premier e al governatore, è abbastanza schematica e si limita a proclamare «il fermo dei servizi di autotrasporto regionale in Sicilia con punti di sensibilizzazione nei porti di Catania, Messina, Palermo e Termini Imerese». Una formula traducibile con il ritorno dei blocchi dei tir. Una protesta in grado di impedire la consegna delle merci e paralizzare i porti in uno dei periodi più delicati dell’anno: dalla mezzanotte di venerdì 4 agosto al mercoledì successivo, l’8. Lo stop dei padroncini è stato indetto dall’Aitras, la più grande associazione siciliana di autotrasportatori, aderente alla Fai. E nasce dalla mancata erogazione dei contributi per le cosiddette autostrade del mare: l’incentivo che lo Stato aveva previsto per gli autotrasportatori siciliani che invece di viaggiare attraverso il Sud Italia avessero deciso di spostarsi in nave verso Napoli, Civitavecchia, Livorno, Genova o, nell’Adriatico, verso i porti del Nord-Est. Un servizio completo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola oggi