La corsa degli italiani alla prenotazione delle vacanze online può rappresentare un grosso rischio per la sicurezza dei dati, oltre che per il conto in banca.
Secondo i dati dell'azienda di cybersicurezza Check Point Research da maggio, è aumentato del 23%, in tutto il mondo, il numero di domini web legati alle vacanze. Di questi nuovi siti, uno ogni 83 è risultato essere malevolo o sospetto. Il fine? Ingannare i navigatori spingendoli a inserire sui portali le proprie informazioni personali, compresi i dati di pagamento, per poi rubarli. «È il solito schema che si ripete» spiega Gabriele Faggioli, Responsabile scientifico dell'Osservatorio Cybersecurity & Data Protection del Politecnico di Milano e amministratore delegato di Digital360.
«Periodicamente si assiste a recrudescenze di campagne su temi specifici, al fine di massimizzare i guadagni da parte dei cybercriminali. Bisogna partire da una considerazione: anche se siamo su internet, nessuno regala niente». Secondo Faggioli, il primo consiglio per non cadere vittima di questi attacchi è valutare con attenzione la piattaforma e utilizzare solo siti o applicazioni note e affidabili, in grado di gestire anche eventuali rimborsi.
«Bisogna studiare le recensioni, se ce ne sono, e diffidare delle offerte incredibili, che molto spesso sono truffaldine.
Poi, è necessario evitare di effettuare pagamenti fuori dai canali ufficiali, così da non perdere la protezione sugli acquisti». Stando ad una recente ricerca di McAfee, che si occupa di sicurezza informatica, il 14% di chi in passato ha prenotato almeno una vacanza online è stato indotto con l'inganno a effettuare pagamenti tramite piattaforme fraudolente. Il 18% è stato vittima di furto di identità sul web, il 7% per aver inserito informazioni sul passaporto e l'11% per altri dati sensibili.
«Le organizzazioni che perpetrano queste attività utilizzano diverse tecniche: mail che tentano il furto di credenziali, acquisizione illecita di dati di pagamento, una grafica con loghi che rendono particolarmente appetibili e credibili le comunicazioni. Fino ad azioni di social engineering, che sfruttano fenomeni proprio come le ferie o la voglia di risparmiare, per mettere in atto comportamenti criminali» conclude Faggioli. In definitiva, occorre tenere gli occhi aperti: la prudenza non è mai troppa e le agenzie di viaggio locali restano sempre un valido punto di riferimento per chi non vuole avere spiacevoli sorprese.
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