
Ora c’è una norma nazionale che apre le porte ai 4.600 Asu della Sicilia. Per loro si parla esplicitamente di stabilizzazione dopo che questo traguardo è svanito due anni fa in seguito alla bocciatura della legge promossa dalla Regione. Anche se la formulazione del testo ha dato vita in serata ad alcuni dubbi sulla possibilità che il posto fisso possa essere concesso a tutti.
Materia complicata e dagli effetti politici delicatissimi. La norma approvata a Roma dal Consiglio dei ministri. Si tratta dell’articolo 2 del decreto Pubblica amministrazione bis. Un testo di poche righe in cui la premessa è che «le amministrazioni pubbliche hanno facoltà di assumere a tempo indeterminato» gli Asu e varie altre categorie impegnate anche in altre Regioni in lavori di pubblica utilità. Il provvedimento precisa che per il posto fisso serviranno «procedure di reclutamento conformi all'articolo 35 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, adeguate alla tipologia della professionalità da reclutare e della valutazione dei titoli che tengano conto della anzianità di servizio».
Fin qui il decreto apre le porte delle pubbliche amministrazioni ai precari, pur parlando di «facoltà» e non obbligo. Ma c’è un secondo comma che ieri ha messo in allarme i sindacati. Fissa dei paletti e il primo è che dai contratti a tempo indeterminato «non devono derivare nuovi o maggiori oneri». La spesa, in sintesi, non deve aumentare rispetto a quella con cui la Regione garantisce l’attuale sussidio. Ma il paletto più alto è quello che prevede che «le amministrazioni interessate provvedono alle stabilizzazioni nei limiti delle facoltà assunzionali previste dalle leggi vigenti». Significa che all’interno dei Comuni in cui questi precari sono impiegati, e anche all’interno della Regione, devono esserci gli spazi. E si tratta sia di spazi nelle piante organiche che, sopratutto, nei bilanci. I limiti assunzionali sono proprio le quote del bilancio che ogni anno possono essere utilizzate per il turn over: sono frutto di complicati calcoli che tengono conto dei pensionamenti e della capacità di spesa delle pubbliche amministrazioni. E normalmente fanno sì che non tutti i dipendenti che vanno in quiescenza vengano sostituiti.
Il servizio completo di Giacinto Pipitone sul Giornale di Sicilia in edicola

Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.

11 Commenti
Antonio
17/06/2023 09:35
Non capisco! in un paese normale non sarebbe meglio trovari prima i fondi e poi dare il via libera??
ser.pi
17/06/2023 11:24
Buona notizia per i precari che si sono potuti sistemare, ma pessima notizia per tutti quelli che studiano e si preparano ma trovano i posti già occupati non si sa come e perché. Ma è noto che per andare in paradiso ci vuole l'aiuto dei santi, e chi non li ha, peggio per lui !
Pensierolibero
17/06/2023 11:36
Faccio fatica a commentare una notizia che a prima vista sembra una presa per i fondelli in preparazione delle elezioni europee e con un successivo rinvio a seguito di inevitabili richieste di parere a scopo volutamente dilatorio
Rosario
17/06/2023 13:33
Enti tutti senza 1 euro. Dovrebbero mandare a casa metà dell'attuale personale per cercare di quadrare i bilanci e non di averne in carico altri. Da cittadino sono stufo di pagare tasse che non bastano a pagare neanche per 1/5 degli stipendi attuale personale
massimo
17/06/2023 14:07
4600 probabili posti di lavoro tolti alla meritocrazia concorsuale, il male è stato adoperare questa gente per tutti questi anni, certamente la politica Regionale e Comunale ne ha tratto, come sempre, giovamento.
Gaetano
17/06/2023 16:12
Cioè fatemi capire, deliberano le assunzioni ma mancano i soldi ed i posti dove metterli. È uno scherzo ??? Sembra una barzelletta.
salvo
17/06/2023 16:17
Ragazzi, se lo leggono all'estero penseranno: ma in Sicilia sono sani di mente?
Ernesto
17/06/2023 16:20
Ai miei tempi si entrava nella pubblica amministrazione con concorsi, moltissimi erano truccati e li vincevano sempre i raccomandati dei politici. Successivamente, con la legge sulla trasparenza, con cui tramite l'accesso ai documenti si poteva risalire al proprio esame, si pensava che si potesse vincere un concorso con merito. Adesso invece siamo ritornati al peggio del peggio, vengono assunti nella pubblica amministrazione gente che non ha meriti, e si è trovato a fare il precario solo perché è amico dell'amico o parente del politico. Uno schifo solo siciliano, mentre i giovani, intelligenti, colti e preparati, vanno a lavorare all'estero.
fino
17/06/2023 17:55
Come prima, peggio di prima; non si hanno soldi e si continua con le assunzioni clientelari e col voto di scambio, tanto ci saranno i siciliani a pagare. Senza vergogna.
Gaetano72
17/06/2023 17:56
Fatemi capire, prima si assume e poi si cerca come pagarli e cosa farli fare?ma non era in contrario?
Gaetano72
21/06/2023 22:20
Ma funziona all'incontrario?prima si assume e poi si deve cercare quello che devono fare,e come pagarli?bhoooooo