Cinque figli da due matrimoni: tra di loro sarà divisa l’eredità di Silvio Berlusconi, un patrimonio che mal contato sfiora i 4 miliardi di euro. Solo davanti al notaio si scoprirà se alla terza moglie Marta Fascina sposata solo «simbolicamente», con un matrimonio senza valore legale nel 2022 sarà destinata parte delle proprietà e dei conti in banca del Cavaliere ma l’attenzione è puntata sul riassetto di Fininvest, la holding da 4,9 miliardi di patrimonio netto.
Dalla dichiarazione patrimoniale sul 2021 presentata da Berlusconi in Parlamento risulta un imponibile di quasi 18 milioni (17.697.119 euro) che ne fanno il «paperone» del Senato. Dalla documentazione riportata emerge la composizione del suo patrimonio fatto di aziende ma anche di immobili. Ha la proprietà diretta di tre superville (Villa Due Palme a Lampedusa, una ad Antigua nelle Antille dove ha anche un terreno, e Villa Campari a Lesa, sul Lago Maggiore) ma anche di cinque appartamenti e due box a Milano, nella sua residenza storica in viale San Gimignano. A suo nome ci sono anche tre barche, Principessa vai via (un maxiyacht a vela di 42 metri dei cantieri Perini), il San Maurizio e il Sweet Dragon, un motoscafo Magnum ’70 (rimasto coinvolto l’anno scorso in un incidente mortale al largo di Porto Cervo). Infine, risultano tutte le partecipazioni dirette: in Dolcedrago dove sono state concentrate le attività immobiliari (Essebi Real Estate, Immobiliare Dueville, Immobiliare Idra), nelle holding di partecipazione Prima, Seconda, Terza e Ottava con cui controlla Fininvest, e piccole partecipazioni nella Banca Popolare di Sviluppo di Napoli, nella Banca Popolare di Sondrio e nella società sportiva Forza 5.
Il patrimonio immobiliare è da capogiro. Le sue residenze da sole valgono 100-150 milioni, dalla Villa di Arcore a quella di Macherio ma poi ci sono le case per le vacanze a Porto Rotondo e a Cannes con un valore stimato di 500 milioni, solo per fare qualche esempio dei portafogli delle società immobiliari. Berlusconi detiene anche il 60% di Brianzadue nel cui portafoglio immobiliare da una trentina di milioni appaiono Villa Sottocasa di Vimercate (Monza) e a Lesmo Villa Gernetto.
Il tema centrale della successione è però la spartizione del 61% di Fininvest, la società che controlla Mfe-Mediaset. Se la quota di Silvio Berlusconi venisse assegnata in parti uguali ai cinque figli la maggioranza di Fininvest passerebbe a Barbara, Eleonora e Luigi. Se invece nel suo testamento Berlusconi avesse disposto in modo diverso su un terzo dell’eredità nella sua disponibilità, Barbara, Eleonora e Luigi potrebbero fermarsi al 45% circa e quindi non avere il controllo. L’idea che si raccoglie sul mercato è che se il controllo passasse ai tre figli avuti da Berlusconi con Veronica Lario sarebbe maggiore la probabilità di cessione del controllo perché Barbara, Eleonora e Luigi non sono coinvolti nella gestione delle società del gruppo. Piersilvio invece è impegnato in prima persona come ceo di Mfe e Marina Berlusconi è presidente di Mondadori e della stessa Fininvest.
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