Rispetto ai mesi più bui dell’epidemia non c’è paragone, e al di là del confronto con l’era Covid gli spiragli di luce non mancano anche quest’anno. Ma nel quadro attuale del tessuto produttivo siciliano, tracciato dall’Ufficio studi di Confcommercio nel report sulle economie regionali e illustrato ieri a Roma durante l’assemblea nazionale dell’associazione, prevalgono nettamente le tinte fosche. A cominciare dall’andamento del Pil, che nel 2023, sull’Isola, resta ancora a distanza siderale dal quel -8% registrato nel 2020, mostrando però, rispetto al 2022, un rialzo quasi impercettibile, pari allo 0,2%, al di sotto del già risicato +0,5% fotografato in tutto il Mezzogiorno d’Italia, che cresce tre volte meno rispetto al Nord. Dinamica analoga per i consumi, che in Sicilia, nella proiezione sull’anno in corso, presentano un trend quasi piatto, intorno al + 0,4% sui 12 mesi precedenti e in linea con il Sud, mentre il Nord salirà a +1,2%. E se in termini di produttività rimaniamo «fermi ai box», va molto peggio sul fronte occupazione, tanto che la regione non è ancora riuscita a recuperare i livelli di 30 anni fa. Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Andrea d'Orazio