La Sicilia è agli ultimi posti nella classifica regionale italiana per la spesa del Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr), che in Italia vale in totale circa 36 miliardi di euro. In particolare la Regione si segnala perché non ha fatto registrare quasi nessun progresso nel tasso di assorbimento delle risorse rispetto al dicembre 2021. È quanto emerge da un’analisi dei dati pubblicati sul portale Cohesion Data della Commissione europea, che coprono l'andamento delle allocazioni fino a tutto il 2022.
Alla fine dell’anno scorso, la spesa certificata della Regione e rimborsata da Bruxelles era pari a circa 2,5 miliardi di euro sui 4,2 miliardi disponibili, cioè il 59% del fondo nel periodo di programmazione 2014-2020, praticamente come alla fine dell’anno precedente. Restano quindi da spendere e rendicontare entro la fine dell’anno circa 1,7 miliardi di euro che altrimenti rischiano di essere persi. Anche per quanto riguarda l’assorbimento del Fondo sociale europeo - per il quale l’Italia dispone di circa 23 miliardi - la Sicilia rimane ai piedi della classifica, con un tasso di assorbimento del 64%, pari a circa 520 milioni. Le risorse assegnate alla Sicilia sono tra le più consistenti tra quelle destinate alle singole regioni italiane. Dai dati esaminati emerge inoltre che le regioni hanno speso in media il 75% (circa 25 miliardi di euro) delle risorse Ue, mentre i programmi nazionali si sono fermati al 43% (circa 13 miliardi). Restano quindi ancora quote importanti da spendere entro la fine dell’anno, termine ultimo per non perdere risorse sempre più preziose alla luce delle ristrettezze che si stanno profilando per il bilancio nazionale anche nell’ottica del ripristino delle regole Ue sui conti pubblici.
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