Pnrr, in programma per la Sicilia cinque lotti della ferrovia Palermo-Catania: da spendere più di un miliardo
È sul fronte ferroviario la sfida più impegnativa in Sicilia per la spesa dei fondi del Pnrr. Sono cinque lotti lungo la tratta Palermo-Catania, per un totale di 1 miliardo e 440 mila euro, che rappresenta una quota parte di un investimento complessivo pari a 8 miliardi di euro (6 miliardi e mezzo coperti da altre fonti di finanziamento). Tre lotti sono già in fase di esecuzione, per gli altri due la gara dovrebbe essere pubblicata il mese prossimo. Sempre sul fronte ferroviario, altro progetto consistente è il ripristino e l'elettrificazione della linea Palermo-Trapani via Milo, 270 milioni di euro: il ripristino è già in esecuzione, la gara per l'elettrificazione è prevista il mese prossimo. È in fase autorizzativa invece il bypass di Augusta col il collegamento col porto (135 milioni); in fase di gara l’interramento della linea Bicocca-Fontanarossa (95 milioni). Per la parte di propria competenza relativa alle autorizzazioni il governo Schifani su questi progetti ha deliberato lo scorso dicembre, appena due mesi dopo il suo insediamento. Sui tempi di realizzazione c'è un cauto ottimismo, il rischio che questi progetti possano finire tra le «opere irrealizzabili del Pnrr» per via del vincolo al 2026 non viene escluso del tutto ma al momento non ci sarebbero segnali in questa direzione. Per la Sicilia sono previsti 7,1 miliardi, i comuni hanno presentato oltre 10 mila progetti, 44 sono le opere di edilizia scolastica selezionate per oltre 91 milioni di euro. I lavori dovranno essere aggiudicati entro il 15 settembre di quest’anno, avviati entro il 30 novembre e dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2025. Il collaudo finale è previsto entro il 31 marzo 2026. A disposizione ci sono 360 milioni per la riduzione delle perdite nelle reti idriche nel Mezzogiorno, tema particolarmente attuale in Sicilia. Entro quest’anno bisogna aggiudicare tutti gli appalti pubblici. Sul fronte delle Zone economiche speciali (Zes), le due della Sicilia (occidentale e orientale) rientrano in un finanziamento da 630 milioni per assicurare lo sviluppo economico.