Mercoledì 04 Dicembre 2024

Terna, la rete digitale si fa realtà: 3,2 miliardi di investimenti in Sicilia

Una delle centrali di Terna

Abilitare il conseguimento degli obiettivi europei del pacchetto «Fit-for-55», favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili, sviluppare le interconnessioni con l’estero, aumentare il livello di sicurezza e resilienza del sistema elettrico e investire sulla digitalizzazione della rete. Sono i punti cardine del Piano di Sviluppo 2023 della rete di trasmissione nazionale presentato da Terna: oltre 21 miliardi di euro di investimenti nei prossimi 10 anni, di cui oltre 3,2 sono destinati alla Sicilia, che si attesta così come prima regione in Italia. Una conferma del ruolo strategico dell’Isola nello scacchiere dell’energia dove sole e vento (che in Sicilia non mancano) diventano il «nuovo petrolio». Calcolando invece l’intera vita delle opere inserite nel Piano, oltre l’orizzonte decennale, l’ammontare complessivo degli investimenti supererà i 30 miliardi di euro. La principale novità introdotta è la rete Hypergrid, che sfrutterà le tecnologie della trasmissione dell’energia in corrente continua (Hvdc, High Voltage Direct Current) per raggiungere gli obiettivi di transizione e sicurezza energetica. In aggiunta agli interventi di sviluppo già previsti, Terna ha infatti pianificato cinque nuove dorsali elettriche- l’Hvdc Milano-Montalto, il Central Link, la Dorsale sarda, la Dorsale Ionica-Tirrenica, la Dorsale Adriatica- funzionali all’integrazione di capacità rinnovabile, per un valore complessivo di circa 11 miliardi di euro. Con Hypergrid sarà possibile raddoppiare la capacità di scambio tra zone di mercato, passando dagli attuali 16 GW a oltre 30 GW. Si tratta di un’imponente operazione di ammodernamento di elettrodotti già esistenti sulle dorsali Tirrenica e Adriatica della penisola e verso le isole, che prevede nuovi collegamenti sottomarini a 500 kV, un elemento, quest’ultimo, che rappresenta una novità assoluta per l’azienda. La Dorsale Ionica-Tirrenica- collegherà la Sicilia ionica al Lazio e si comporrà di due tratte: l’HVDC Ionian Link, da Priolo (Siracusa) a Rossano (Cosenza) e l’HVDC Rossano – Montecorvino (Salerno) – Latina, attraverso un collegamento complessivo di oltre 800 km. L’HVDC Ionian Link consiste in un nuovo collegamento di 1000 MW di potenza per favorire la trasmissione dell’energia rinnovabile tra Sicilia e Calabria. Il tratto sottomarino tra Montecorvino e Latina servirà invece per trasportare l’energia rinnovabile dal Sud verso le aree del Centro. La linea Rossano-Montecorvino sfrutterà elettrodotti esistenti. La dorsale creerà un ulteriore collegamento dalla Sicilia alla Penisola, in sinergia con gli altri interventi già pianificati. Per le stazioni di conversione si prediligeranno siti industriali dismessi, in un’ottica di maggiore sostenibilità e sinergia con asset esistenti. «Un progetto innovativo», ha spiegato Stefano Donnarumma, amministratore delegato di Terna, «altamente tecnologico e strategico per il futuro del sistema elettrico nazionale, una soluzione efficace e competitiva anche nei costi. Il nostro obiettivo è quello di sviluppare una rete sicura, resiliente, sostenibile e digitalizzata. La rete di Terna, regista del sistema elettrico, è abilitante per le energie rinnovabili, senza i nostri interventi gli obiettivi posti dal Fit for 55 non sono raggiungibili. Sole e vento sono il nostro petrolio». In particolare, gli investimenti previsti nella rete di trasmissione elettrica, a beneficio del sistema Paese, serviranno a incrementare la magliatura e l’affidabilità della rete, a rinforzare le dorsali tra Sud (dove è maggiore la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili) e Nord (dove è più sostenuta la domanda di energia elettrica), a potenziare i collegamenti fra le isole e la terraferma, a sviluppare le infrastrutture sulle due isole maggiori, nonché a migliorare la resilienza, l’efficienza, la sostenibilità e l’integrazione delle rinnovabili. Interventi, infine, che contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi posti a livello europeo dal pacchetto di misure Fit-for-55, che prevede una riduzione del 55% delle emissioni di CO2 al 2030 rispetto ai livelli del 1990. In Italia, l’energia prodotta da fonti rinnovabili dovrà coprire almeno il 65% dei consumi finali nel settore elettrico entro il 2030, rispetto al 55% indicato precedentemente dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (Pniec), per un totale di 70 GW di potenza aggiuntiva. Secondo i dati di Terna, a gennaio 2023, le richieste di connessione alla rete di alta tensione di nuovi impianti di generazione da fonte rinnovabile hanno raggiunto circa 340 GW, di cui circa il 37% da fonte solare e circa il 54% da fonte eolica (on-shore e off-shore), un valore pari a circa 5 volte gli obiettivi che l’Italia si è data al 2030. A conferma di un sempre maggior impegno nel fornire e divulgare a tutti gli stakeholders dati di qualità, Terna ha lanciato a fine febbraio la piattaforma Econnextion, che consente di monitorare in maniera costante e continuativa queste iniziative, uno strumento di primaria importanza anche per la pianificazione dello sviluppo infrastrutturale di reti elettriche, fonti rinnovabili e sistemi di accumulo.

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