«Sospendiamo lo stato di agitazione per attendere le risposte che ci sono state annunciate dall’assessore Giovanna Volo». Lo dice, in una nota, Pietro Miraglia, presidente dell’Ordine dei biologi della Sicilia e leader regionale di Federbiologi SnaBilp, l’organizzazione sindacale dei biologi titolari di laboratori di analisi. L’annuncio è arrivato al termine della manifestazione indetta dal comitato intersindacale della sanità privata accreditata isolana (in rappresentanza di 1.800 strutture diffuse su tutto il territorio regionale), che ieri mattina ha visto migliaia di professionisti, provenienti da ogni parte della Sicilia, darsi appuntamento a Palermo, per depositare, simbolicamente, in segno di protesta, le chiavi delle proprie strutture davanti alla sede dell’assessorato regionale alla Salute. Sotto accusa è finita, da tempo, «l’esiguità dei fondi erogati dal governo regionale per l’assistenza sanitaria territoriale“ che per Miraglia sono «a malapena sufficienti a coprire le richieste fino al 20 del mese». «Il che significa che per dieci giorni circa al mese siamo costretti a lavorare pagando di tasca nostra - afferma - Una vera mazzata per un settore che da solo esegue il 75 per cento delle prestazioni specialistiche e di laboratorio effettuate annualmente su tutta l’isola». Nel pomeriggio, subito dopo la manifestazione, una delegazione dell’intersindacale è stata ricevuta dall’assessore Volo alla quale i privati hanno ribadito la necessità di stilare, in tempi rapidi, un piano del reale fabbisogno sanitario adeguandolo ad una più corretta programmazione della spesa sanitaria. “Significa predisporre un aumento del budget che dovrà poi essere assegnato alle strutture all’inizio dell’anno, entro e non oltre la scadenza di febbraio - aggiunge Miraglia - Ho manifestato all’assessore Volo la nostra piena disponibilità al dialogo e, come risposta, lei ha deciso che stilerà la programmazione 2023 dandoci appuntamento tra 15 giorni. Inoltre ci ha annunciato che è pronta ad attivare un meccanismo di collaborazione con noi. Di fronte a queste promesse, come segno di buona volontà, abbiamo deciso di sospendere la protesta».