Sabato 23 Novembre 2024

Almaviva, incontro al tavolo romano: passo avanti per trovare una soluzione

Una protesta di Almaviva (foto Fucarini)

L’incontro sulle attività di Almaviva Contact che si è tenuto oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy è un passo in avanti per individuare soluzioni. È quanto si legge in una nota del Mimit, sulla riunione, presieduta dal Capo di Gabinetto del Dicastero, Federico Eichberg, a cui hanno partecipato i rappresentanti dell’azienda, del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, del Ministero della Salute, della Regione Siciliana, del Comune di Palermo e delle organizzazioni sindacali. Durante l’incontro, continua la nota, è stato ribadito da parte dei Ministri il pieno impegno per la risoluzione della vertenza, attraverso l’identificazione di possibili opportunità di lavoro per i servizi di call center nella pubblica amministrazione legati all’attuale situazione sanitaria ed altre possibili soluzioni, anche in un più ampio perimetro di operatività. Inoltre, è stato confermato che la legge di bilancio prevede il rinnovo della cassa integrazione in deroga specifica per i call center. L’incontro verrà riconvocato nei prossimi 10 giorni.

I sindacati: bene disponibilità, ma vogliamo soluzioni

«In Almaviva centinaia di posti di lavoro sono a rischio. Per la gran parte a Catania e in Sicilia. Dal confronto di oggi con i rappresentanti del Governo, nella sede del Ministero del Made in Italy a Roma, sono arrivate disponibilità certamente apprezzabili. Noi, però, attendiamo soluzioni e fatti concreti. Per tutti». Lo affermano i sindacati Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil e Ugl Telecomunicazioni che hanno promosso una manifestazione a Catania. «Tante, troppe, persone a Catania e Palermo - aggiungono i sindacati - vedono in pericolo il proprio futuro occupazionale dopo avere svolto un servizio essenziale nella campagna anti-Covid per conto del ministero della Salute. Dal 31 dicembre oltre 180 lavoratori sono in cassa integrazione a zero ore e paradossalmente, essendo stati dirottati in tale attività da altre che svolgevano già in Almaviva, hanno perso il diritto alle garanzie della cosiddetta clausola sociale. Nella riunione interministeriale di oggi, oltre alla riconvocazione del tavolo entro dieci giorni, abbiamo appreso della volontà di offrire soluzioni ma parziali. Siamo molto lontani dai numeri di chi è stato impegnato in questa commessa». «A fine febbraio - ricordano i sindacati - scadono gli ammortizzatori sociali per Almaviva, il Ministero del Lavoro ha aperto a una possibile proroga. Abbiamo chiesto un tavolo permanente, da cui ci aspettiamo fatti. Non parole. Va sottolineato, peraltro, come la gara che il ministero della Salute vuole bandire per rendere strutturale il servizio 1500 coprirebbe un terzo o poco più dei cinquecento lavoratori impiegati sinora, prevalentemente nella nostra regione. Sollecitiamo al Governo soluzioni alternative, a cominciare dal coinvolgimento di aziende partecipate come Enel e Poste che attualmente hanno commesse di call-center proprio nel nostro territorio e che potrebbero aumentare i loro volumi occupazionali. Stessa cosa sarebbe praticabile con i Cup, i Centri unici di prenotazione della Regione Sicilia. Queste - chiosano i sindacati - sono alcune delle nostre proposte, ma ministero della Salute e Almaviva non possono comunque esimersi dalle proprie responsabilità. Adesso, servono risposte».

FdI, Russo e Pogliese: dare continuità occupazionale a lavoratori

«Dopo aver partecipato, in rappresentanza dei territori coinvolti, al tavolo di confronto di oggi riunitosi per la risoluzione della vertenza Almaviva Contact, esprimiamo soddisfazione per quanto si sta facendo, grazie anche al coordinamento del ministero delle Imprese e del Made in Italy, sulla possibile risoluzione di questa crisi occupazionale». Lo dichiarano i senatori siciliani di Fratelli d’Italia Raoul Russo e Salvo Pogliese dopo l’incontro al Mimit a Roma. «Nello specifico - aggiungono - è importante registrare l’apertura del ministero della Salute ad elaborare bandi che possano dare risposte ai lavoratori e del ministero del Lavoro per la disponibilità a finanziare interventi di integrazione salariale che mettano in sicurezza i lavoratori interessati dalla vertenza. Il tutto nell’attesa di individuare soluzioni di continuità occupazionale».

Albano e Tamajo, necessario atto responsabilità di tutte le parti

  «Il governo regionale è impegnato affinché si possa trovare una soluzione soddisfacente per i lavoratori di Almaviva e le loro famiglie che oggi si ritrovano a vivere in una condizione di incertezza». Lo affermano gli assessori al Lavoro, Nuccia Albano, e alle Attività produttive, Edy Tamajo, che hanno preso parte al tavolo sulla vertenza Almaviva, convocato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma, dando seguito alle richieste della Regione e dei sindacati. Presenti i rappresentanti dei ministeri del Lavoro, della Salute, delle Imprese, del Comune di Palermo, delle organizzazioni sindacali e dell’azienda, oltre ad alcuni parlamentari siciliani. Prolungamento degli ammortizzatori sociali oltre la scadenza del 28 febbraio, riqualificazione dei lavoratori e ulteriori incentivi all’esodo, reinserimento di parte di essi attraverso un apposito bando per rendere strutturale il servizio telefonico «1500», assorbimento dei lavoratori da parte di altre aziende nel rispetto della clausola sociale, sono le azioni di cui si è discusso durante l’incontro.  

Schifani: seguiamo vicenda con scrupolo e rigore

«Il governo regionale segue scrupolosamente e con il massimo rigore la vicenda dei lavoratori Almaviva, di cui si è discusso oggi al Ministero delle Imprese del Made in Italy, a Roma. Esprimo il mio apprezzamento al ministro Adolfo Urso e agli assessori regionali alle Attività produttive, Edy Tamajo, e al Lavoro, Nuccia Albano, per avere convocato l’incontro e per l’attenzione dedicata alla vertenza, nell’ottica di individuare soluzioni idonee a garantire tutti i lavoratori e le lavoratrici e le loro famiglie». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

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