Con la nuova manovra fiscale arrivano dodici sanatorie volute dal governo, che così prosegue con la linea della compliance verso il contribuente. Dalla nuova rottamazione delle mini-cartelle entro i 1.000 euro, al condono per chi non ha dichiarato nella dichiarazione dei redditi le criptovalute, fino a notevoli sconti per definire le controversie tributarie. Ecco quelle più comuni.
Rottamazione
Saranno rottamate le cartelle sotto i 1.000 euro affidate alla riscossione dal 2000 al 2015, ma gli enti locali titolari del credito dovranno dare l’ok. Dovranno comunque essere pagate dal debitore le sanzioni e il rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notifica. «Sulle cartelle esattoriale sotto i mille euro stiamo facendo un monitoraggio con gli uffici», ha dichiarato nei giorni scorsi il vicesindaco di Palermo con delega al Bilancio, Carolina Varchi con riferimento all’eventualità di consentire la rottamazione delle multe.
Redditi in criptovalute
Con manovra è stato definito un regime fiscale per i guadagni da criptovalute (plusvalenze iscritte nei redditi diversi e tassate al 26%), che godranno il vantaggio di non essere tassate fino a 2.000 euro annui. È prevista una sanatoria per il passato. Per aderire alla regolarizzazione delle criptovalute detenute fino al 31 dicembre 2021 i contribuenti dovranno presentare una domanda di emersione delle criptovalute detenute e se da queste è risultata una plusvalenza su questa plusvalenza è prevista un’imposta sostitutiva del 3,5%.
Definizione delle controversie tributarie pendenti al primo gennaio 2023
Riguarda tutti i giudizi. Per i giudizi in primo grado, si fa pace, pagando il 90% delle imposte, se si è al secondo grado si paga il 40%, se la sentenza di primo grado è stata favorevole al contribuente. Se la sentenza di secondo grado è stata favorevole al contribuente si paga il 15% delle imposte. Se si è davanti alla Cassazione e il contribuente ha sempre vinto si paga il 5%.
Avvisi bonari
I contribuenti che hanno ricevuto un avviso bonario per gli errori emersi dai controlli automatizzati del fisco potranno definire con modalità agevolate le somme dovute e contestato nell’avviso bonario sempre che il termine di pagamento non sia già scaduto.
Irregolarità formali commesse fino al 31 ottobre
Saranno sanabili irregolarità, infrazioni e inosservanze di obblighi o adempimenti, di natura formale, che non incidono sulla determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’Irap e sul pagamento di questi tributi. Per rimuovere l’errore si pagherà una somma forfait di 200 euro.
Ravvedimento
Chi si è dimenticato di dichiarare o ha sbagliato nel dichiarare i redditi relativi al 2021 nella dichiarazione 2022 ha ora un «ravvedimento» più vantaggioso. Dovrà versare un diciottesimo del minimo edittale delle sanzioni, oltre all’imposta e agli interessi dovuti. II pagamento potrà essere diluito in otto rate trimestrali con scadenza della prima rata fissata al 31 marzo 2023. Sulle scadenze quelle successive sono dovuti gli interessi del 2% annuo.
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