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Progetti per il lavoro in Sicilia, a rischio i 20 mila del piano «Garanzia occupabilità»

Non si sa ancora quale sarà il nuovo nome, forse «Reddito di sussistenza», né esattamente la platea dei beneficiari, probabilmente le famiglie in povertà o i soggetti fragili che hanno serie difficoltà a trovare un lavoro, ma la riforma del Reddito di cittadinanza (Rdc) in programma nell’agenda del governo Meloni, a giudicare dalle prime indiscrezioni che filtrano da Roma, potrebbe mettere a rischio la declinazione siciliana del Gol, il piano nazionale «Garanzia occupabilità lavoratori» da 4.4 miliardi di euro finanziato dal Pnrr e attivato dalla Regione - con mesi di anticipo rispetto ad altri territori - per un ammontare di circa 100 milioni, da concretizzare entro la fine di quest’anno.

L’allarme arriva dall’assessorato regionale al Lavoro, dove fanno notare che la «rivoluzione» messa in atto dal Gol isolano, finalizzata a dare occupazione a chi non ce l’ha, è imperniata, al momento, su oltre 20 mila soggetti di cui 12.649 percettori di Reddito di cittadinanza, che i Centri per l’impiego stanno gradualmente convocando per una prima scrematura passando poi le pratiche individuali alle Agenzie per il lavoro (Apl) cui toccherà stabilire se un percettore Rdc è pronto per il mercato del lavoro o ha invece bisogno di formazione e in che termini, con un semplice aggiornamento delle proprie capacità e professionalità oppure con una riqualificazione tout court, cioè con un mestiere da imparare da zero. Ebbene, tutte queste persone appartengono a quel 40% di siciliani beneficiari del sussidio che, secondo dati dell’Anpal, è entrato nel meccanismo di inserimento al mondo del lavoro firmando un patto di servizio con lo Stato, mentre il restante 60% rientra nei soggetti fragili, affidati direttamente ai servizi sociali dei comuni, ed è chiaro, sottolinea il dirigente del dipartimento regionale del Lavoro, Gaetano Sciacca, «che se a quel 40% togli l’Rdc, difficilmente qualcuno di loro si presenterà più a Centri per l’impiego o alle Apl, o tantomeno a un corso di formazione». Insomma, se il Reddito di cittadinanza si trasformasse in Reddito di sussistenza, senza l’abbrivio del patto di servizio, cioè senza l’obbligo di cercare e trovare un’occupazione, crollerebbe tutta l’impalcatura del Gol made in Sicily.

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