Il Ministero della Transizione Ecologica ha avviato formalmente il procedimento autorizzativo del “Tyrrhenian Link – Ramo Ovest”, la tratta di circa 480 km che collegherà Sicilia e Sardegna dell’elettrodotto sottomarino da 3,7 miliardi di euro di Terna.
A pochi giorni dall’ottenimento del decreto definitivo da parte del MiTE per la tratta Est (quella che collega Sicilia e Campania), l’avvio del procedimento autorizzativo della tratta Ovest segna un decisivo avanzamento verso l’apertura dei cantieri di una delle principali opere infrastrutturali del Paese, fondamentale per lo sviluppo e la sicurezza del sistema elettrico nazionale.
L’infrastruttura che collegherà la Sicilia alla Sardegna segnerà un importante traguardo nella posa dei collegamenti sottomarini di potenza; infatti, per la prima volta al mondo, verranno superati i 2000 metri di profondità, con punte fino ai 2150 metri sotto il livello del mare.
Lo scorso aprile Terna ha inviato al MiTE la richiesta di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio dell’opera, in seguito alla chiusura della fase di consultazione pubblica durante la quale l’azienda ha dialogato con i cittadini e tutte le Amministrazioni sarde e siciliane coinvolte.
“Con l’avvio dell’iter autorizzativo della tratta ovest del Thyrrenian Link, che segue l’avvenuta autorizzazione in tempi record della Tratta Est da parte del MiTE, abbiamo impresso un’ulteriore accelerazione al percorso che porterà alla realizzazione di un’opera fondamentale per il sistema elettrico del nostro Paese”, ha dichiarato Stefano Donnarumma, Amministratore Delegato di Terna. “È importante procedere speditamente affinché la nuova infrastruttura sia presto al servizio del sistema elettrico nazionale, così da favorire lo sviluppo delle fonti rinnovabili che oggi rappresentano la vera alternativa al gas russo".
Sulla base delle evidenze emerse durante i sei “Terna Incontra” organizzati con le Istituzioni e le comunità locali di Termini Imerese (in provincia di Palermo) e di Maracalagonis, Quartucciu, Quartu S. Elena, Selargius, Settimo San Pietro e Sinnai (in provincia di Cagliari), sono state individuate le soluzioni localizzative delle future stazioni di conversione e del tracciato dei cavi interrati che dall’approdo terrestre del cavo sottomarino raggiungeranno le stesse stazioni.
Per quanto riguarda la Sardegna, dall’approdo del cavo sottomarino di Terra Mala i cavi interrati percorreranno prevalentemente strade già esistenti per circa 30 km, lasciando inalterati ambiente e paesaggio, fino ad arrivare a Selargius, dove sarà realizzata la stazione di conversione in aree adiacenti alla già esistente stazione elettrica.
In Sicilia, invece, i cavi sottomarini approderanno a Fiumetorto. Da qui i cavi interrati percorreranno un tracciato di 7 km lungo la strada esistente fino a Termini Imerese, in Contrada Caracoli, dove sorgerà la stazione di conversione in prossimità dell’attuale stazione elettrica.
Chiunque, e in particolare i soggetti interessati dall’opera, potrà prendere visione del progetto ed eventualmente presentare osservazioni scritte al Ministero della Transizione Ecologica entro 30 giorni dalla data di pubblicazione dell’avvio del procedimento.
Per l’opera Terna investirà nei prossimi anni circa 3,7 miliardi di euro coinvolgendo nella realizzazione dell’opera circa 250 imprese. La nuova infrastruttura consentirà una maggiore integrazione tra le diverse zone di mercato e un più efficace utilizzo dei flussi di energia proveniente da fonti rinnovabili, che sono in costante aumento. Inoltre, il Tyrrhenian Link avrà un ruolo decisivo nel miglioramento dell’affidabilità della rete e dell’intero sistema elettrico contribuendo alla sua sicurezza e adeguatezza.
La nuova interconnessione è un progetto all’avanguardia che prevede la realizzazione di due linee elettriche sottomarine da 1000 MW ciascuna in corrente continua (una dalla Campania alla Sicilia e una dalla Sicilia alla Sardegna) per una lunghezza totale di circa 970 km e di collegamenti terrestri di circa 60 km. L’opera sarà a regime nella sua interezza nel 2028, ma il primo cavo – quello relativo al Ramo Est – sarà operativo già a partire dalla fine del 2025.
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