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Costi di energia, gas e trasporti: "In Sicilia campagna agrumi ad altissimo rischio"

La campagna agrumicola 2022-2023 in Sicilia è a rischio, stretta dagli  aumenti di logistica, energia, imballaggi e materie prime.

L'allarme è stato lanciato da Fruitimprese Sicilia dopo l'incontro con le aziende del territorio. Il presidente Placido Manganaro parla di “preoccupazione e sfiducia dilaganti tra gli operatori: i costi fuori controllo, le bollette pazze di gas e luce, i trasporti con costi proibitivi impediscono alle aziende qualunque programmazione in vista dell’avvio della campagna agrumicola che parte in ottobre con limoni e arance Navelina per poi  passare all’arancia rossa Tarocco, ai mandarini”.

Anche la filiera intermedia di trasformazione del prodotto è in emergenza, visto che molte industrie di trasformazione stanno chiudendo e così viene meno anche la possibilità di collocare il prodotto di seconda o terza scelta che dovrà essere destinato al macero con elevati costi di smaltimento destinati, inevitabilmente, a ricadere sulle aziende produttrici visto che le arance di scarto sono considerate rifiuti speciali.

“Gli operatori si trovano in gravissime difficoltà a causa di costi colturali quasi raddoppiati a causa degli aumenti dell’acqua, dell’energia, dei concimi, dei fertilizzanti, e anche per l’aumento del costo della manodopera che ad oggi si attesta dagli 80 ai 100 euro al giorno per lavoratore”.

Nell'Isola si concentra il 57% delle produzioni nazionali di agrumi, circa 70 mila ettari nella sola Sicilia orientale. Nel comparto lavorano circa 18.000 addetti tra fissi e stagionali per un giro d’affari di circa un miliardo di euro all'anno. Nel 2021 l’export nazionale di agrumi ha superato i 234 milioni. Il valore dell’export siciliano è di oltre 68 milioni per le arance, 2,5 milioni per i mandarini e 2,6 milioni per le clementine, e quasi 59 milioni per i limoni.

2 Commenti

Giovanni V

10/10/2022 11:50

Anche le arance hanno bisogno di gas e luce. Pare che nessun prodotto si salvi. E Lanciano l'allarme ai consumatori. Si spera che non sia affatto così. E, comunque, ce ne faremo una ragione. Come al solito, le solite parole, con le quali i costi alti superano il guadagno. Motivo per il quale le arance non si raccolgono. Eppure, uno spiraglio c'è. Ci sono i percettori del reddito di cittadinanza, i quali con turni giornalieri di tre ore potrebbe aiutare i loro concittadini raccogliendo le arance, e far trovare un mezzo sorriso.

Alby

10/10/2022 20:43

Quindi quelle pale eoliche mostruose a Francofonte, qualcuno sa a che servono? Solo a deturpare il territorio? Come fanno in val di non con le mele? Lassù non hanno voluto quelle pale eoliche perché troppo brutte...e quindi?

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