L’incontro è fissato per questa mattina, in videoconferenza, a partire dalle 9.30 e alla presenza (in web) dei vertici di Cgil, Cisl e Uil e di tutte le associazioni di categoria dell’Isola, da Confcommercio a Confindustria, passando da Confesercenti, Cna e Confartigianato: è l’incipit di una maxi mobilitazione del mondo del lavoro e delle imprese, che se per adesioni ha pochi precedenti nella storia dell’Isola, diventa unica nel suo genere per obiettivo prefissato, quello di salvare il tessuto produttivo siciliano dal caro-energia, che rischia di vanificare la ripresa economica post-Covid. Una ripresa certificata dal dossier illustrato ieri a Palermo dal presidente regionale di Confcommercio, Gianluca Manenti, alla Banca d’Italia, con un messaggio finale a nome di negozi, ristoranti, alberghi e botteghe: «Stare più vicino agli imprenditori aprendo i rubinetti del credito, che nella crisi a catena innescata anche dalla guerra in Ucraina appaiono sempre più chiusi. Perché senza l’appoggio delle banche, pur di non farsi soffocare dal caro bollette, molte aziende passerebbero dalla padella alla brace, cadendo nella trappola degli strozzini. Una circostanza da stigmatizzare fortemente visto che l’usura droga l’economia». Un servizio sul Giornale di Sicilia in edicola oggi