Rincari anche per pane e olio, allarme dalla Sicilia: bonus e app, gli strumenti per risparmiare
I rincari sono una spada di Damocle sulle teste degli italiani, sul futuro delle imprese, sulla stabilità dell'economia. Ma sono già un'amara realtà. Il prezzo del pane è già aumentato, nel vortice finiscono anche altre produzioni, dall'olio al vino. E anche dalla Sicilia arriva il grido d'allarme, come quello lanciato da Assovini. Intanto, Coldiretti, Filiera Italia e Unaproa rilevano che a causa dell'aumento dei prezzi nel carrello della spesa degli italiani gli acquisti di frutta e verdura crollano nel 2022 dell’11% rispetto allo scorso anno. Gli italiani hanno ridotto del 16% le quantità di zucchine, del 12% i pomodori, del 9% le patate, del 7% le carote e del 4% le insalate, mentre per la frutta – spiegano Coldiretti, Filiera Italia e Unaproa – si registra addirittura un calo dell’8% per gli acquisti di arance. Cresce solo la quarta gamma, come le insalate in busta, le cui vendite nei primi 6 mesi del 2022 sono salite del 7% sullo stesso periodo del 2021. Ma non è tutto: ad agosto 2022 l’Istat stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,8% su base mensile e dell’8,4% su base annua da +7,9% del mese precedente.
Prezzo del pane, l'allarme dei fornai
I fornai hanno chiesto interventi entro 50 giorni, altrimenti saranno costretti alla resa: «Abbiamo poco tempo per evitare di dover sospendere o addirittura chiudere l’attività», ha detto il presidente di Assipan-Confcommercio, Antonio Tassone, parlando a nome delle migliaia di panificatori italiani. Il loro grido d'allarme si affianca alla notizia dei rincari medi del +18% del pane rilevati da Eurostat ad agosto in Europa e del 13,6% in Italia, dovuti principalmente al caro prezzi energetici.
Rincari, Assovini Sicilia chiede interventi
«Si prospettano tempi difficili per le nostre aziende a causa del caro bollette che rischia di vanificare non solo il recupero post Covid che ha ravvivato i primi mesi dell'anno, ma anche di mettere in discussione la stessa continuità di molte aziende», afferma il presidente di Assovini Sicilia, Laurent Bernard de la Gatinais, segnalando che «l'aumento dei costi di energia, del vetro e del packaging, così come i problemi di reperibilità di molti accessori mettono a rischio la produttività delle aziende vitivinicole siciliane». E ancora: «Quello che conta è trovare soluzioni tampone per il breve periodo e percorrere con la massima determinazione la strada della transizione ecologica per il medio-lungo termine». Assovini Sicilia si fa portavoce delle difficoltà delle aziende associate che riscontrano un aumento dei costi dei beni e dei materiali di consumo come tappi di sughero, cartoni di imballaggio, gabbiette per i tappi degli spumanti, etichette, macchinari, costi di trasporto e logistica.
Olio, nubi sul futuro delle imprese italiane
«Fra tutti con questi rincari alla produzione, l’olio extra vergine al consumo non potrà avere un prezzo inferiore a 8,50 euro». Walter Placida, presidente della Federazione nazionale olivicola di Confragricoltura lancia l'allarme per un settore colpito prima dalla Xylella, poi dalla pandemia, a seguire dalla siccità e dall’aumento esponenziale dei costi, in particolare quelli energetici. «Vista la situazione – sottolinea Placida – è necessario attivare delle strategie precise. La produzione, se nell’ultima fase del ciclo produttivo non si verificheranno importanti avversità meteorologiche o fitopatie, ha avuto una diminuzione media del 30%, che ha raggiunto punte anche 40% rispetto allo scorso anno. In Puglia e Calabria abbiamo registrato cali di produzione, più lievi in Sicilia, mentre in Toscana la situazione è in leggero recupero. Se il maggiore bacino per l’olio, con il 75% circa della produzione, scende, va da sé che calerà il totale complessivo italiano. Senza parlare dei rincari a catena che hanno investito tutto il comparto, oltre all’esponenziale crescita del prezzo del gasolio e dell’energia elettrica, abbiamo registrato forti aumenti, che inevitabilmente si rifletteranno anche sui consumatori, per le materie prime legate al confezionamento».
Rincari, famiglie in difficoltà: gli aiuti per risparmiare
I rincari fanno prevedere un autunno e un inverno complicati per le famiglie italiane, che stanno rivedendo le loro abitudini di acquisto e di consumo. Si cerca il risparmio, anche negli alimentari. Ma ci sono alcuni strumenti che consentono di contenere le spese. È il caso dei bonus messi a disposizione dal governo. Sul fronte dei trasporti a settembre l'esecutivo ha lanciato il bonus di 60 euro che può essere utilizzato per abbonamenti annuali, mensili o relativi a più mensilità a mezzi pubblici, treni regionali e interregionale e treni ad alta velocità. Il requisito per ottenerlo è aver conseguito un reddito complessivo non superiore a 35 mila euro nel 2021. Il governo ha stanziato anche un bonus per le bollette di luce e gas, confermato nel decreto Aiuti ter. È una misura che ha innalzato da 12 a 15 mila euro il tetto Isee per poter beneficiare dello sconto coinvolgendo dunque altre 600 mila famiglie, oltre a quelle che hanno già beneficiato del bonus nei mesi scorsi. Tra le novità del decreto Aiuti ter un bonus una tantum di 150 euro che riceveranno i lavoratori dipendenti che a novembre avranno avuto una retribuzione non superiore a 1.538 euro, i pensionati e i lavoratori autonomi con redditi inferiori a 20.000 euro lordi annui. Ma non solo. In aiuto delle famiglie con figli c'è anche l’assegno unico che dal primo gennaio del 2023 sarà indicizzato al caro vita, come previsto dalla legge che lo ha introdotto. Con la rivalutazione il valore dell’assegno mensile potrebbe passare dagli attuali 175 euro a 190 euro per chi ha un Isee fino a 15 mila euro. Per le famiglie con figli piccoli c'è anche il bonus asilo nido, che non è inglobato nell’assegno unico e universale. Le famiglie con figli a carico inoltre possono detrarre le spese sostenute per l’istruzione, per le attività sportive praticate dai ragazzi fra i 5 e i 18 anni e quelle mediche. Altra misura per aiutare le famiglie riguarda i libri scolastici e la cancelleria: acquistare testi di seconda mano consente di risparmiare sino al 50%. Da quest’anno, inoltre, anche il cosiddetto Buy now Pay later è disponibile per l’acquisto dei libri e consente di rateizzare la spesa a tasso zero. Per quanto riguarda i beni alimentari non ci sono solo le offerte come strumento per risparmiare. Un aiuto, infatti, può arrivare anche dalle app antispreco che mettono in vendita a fine giornata gli esuberi a prezzi ribassati o che segnalano quali punti vendita hanno sugli scaffali prodotti in scadenza a prezzi scontati.