Aeroporto di Palermo, la Gesap chiude con un utile di 7,6 milioni: scatta il premio per i dipendenti
Il consiglio di amministrazione di Gesap, la società di gestione dell’aeroporto internazionale Falcone Borsellino di Palermo, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio del 2021 - che prossimamente sarà sottoposto all’assemblea dei soci - con un utile netto di esercizio di 7.606.410 euro. Gli elementi che hanno portato a un risultato positivo sono: il riconoscimento dei ristori statali per i danni subiti dalla pandemia nel primo semestre 2020 per circa 8 milioni (senza i ristori il bilancio si sarebbe chiuso in una sostanziale area di pareggio); la velocità di ripresa e reazione più marcata rispetto alla media italiana del traffico sullo scalo; un minor peso del costo del lavoro con il ricorso agli ammortizzatori sociali in accordo con i sindacati di categoria, visto il protrarsi degli effetti negativi dell’emergenza Covid sul traffico aereo. Con questo risultato di bilancio, il management di Gesap, non avendo potuto dare seguito, durante la pandemia, all’accordo sul premio di risultato, per mancanza di volumi di traffico, ha proposto al Cda di inserire il principio della “liberalità», senza il quale sarebbe stato impossibile impegnare in bilancio la somma di 290 mila euro, la stessa del 2019 (anno dei record), quale premio di risultato da dividere a tutti i 248 dipendenti di Gesap. «Archiviamo il 2021 nella consapevolezza che la comunità aeroportuale, durante la pandemia, ha lavorato duramente per uscire dalla crisi sanitaria - ha detto Giovanni Scalia Ceo di Gesap - Il risultato è stato eccezionale. Oggi Gesap si riconferma una società solida. La ripresa del traffico ha riportato lo scalo aereo al suo compito originario: far volare le persone e garantire la mobilità. E la comunità aeroportuale è stata il traino per la buona riuscita della ripresa. Ecco perché il Cda sfruttando il principio della «liberalità» ha determinato e messo a disposizione dei dipendenti 290mila euro di premialità, cioé la stessa cifra che nel 2019 era parte del primo storico accordo sul welfare aziendale