Hanno preso il via oggi (venerdì 1 luglio) i saldi in Sicilia. Da domani scatteranno in tutte le altre Regioni, a eccezione della Provincia autonoma di Bolzano, dove si dovrà attendere fino al 15 luglio. Anche quest'anno Confcommercio ha stilato alcune indicazioni da seguire per lo svolgimento dei saldi in trasparenza e sicurezza: un vademecum con le regole. L'Unione Nazionale Consumatori (Unc) reputa sbagliato l'elenco secondo il quale "il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto". "Non è così! Non vogliamo polemizzare - è la replica dell'Unc-, capita a tutti di sbagliare, ma ai fini di una corretta informazione, per evitare che poi sorgano inutili contestazioni in negozio, è bene che Confcommercio si aggiorni e informi correttamente i propri iscritti che la regola di denunciare il difetto di conformità entro due mesi dalla scoperta del difetto è decaduta con l'entrata in vigore del decreto legislativo del 4 novembre 2021 che ha attuato la nuova direttiva europea", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. L'Unc ha stilato un elenco di consigli “anti-bidone". Tra le voci che si leggono nella lista, in caso di "prodotti difettosi. Conservate sempre lo scontrino. Non è vero che i capi in saldo non si possono cambiare. Valgono le regole di sempre. Il negoziante è obbligato a sostituire l’articolo difettoso. Le nuove regole prevedono che il consumatore può scegliere tra riparazione e sostituzione, purché il rimedio prescelto non sia impossibile". "Il consumatore - si legge nel vademecum dell'Unc - ha diritto ad una riduzione proporzionale del prezzo o alla risoluzione del contratto di vendita, ossia a farsi ridare i soldi, nel caso in cui il venditore non ha effettuato la riparazione o la sostituzione". Scorrendo l'elenco si legge che "le vendite devono essere realmente di fine stagione: la merce messa in saldo deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo, non fondi di magazzino. Come accorgersene? State lontani da quei negozi che avevano i ripiani semivuoti prima dei saldi e che poi si sono magicamente riempiti dei capi più svariati". L'Unc consiglia anche di "confrontate i prezzi. Non fermatevi mai al primo negozio, ma confrontate i prezzi di più esercizi. Eviterete di mangiarvi le mani" e di cercare di avere "le idee chiare sulle spese da fare prima di entrare in negozio" e di controllare "il prezzo e non acquistare nei negozi che non espongono il cartellino che indica il vecchio prezzo, quello nuovo e la percentuale dello sconto, anche se in alcune regioni non è obbligatorio farlo. Il prezzo deve essere inoltre esposto in modo chiaro e ben leggibile". Per quanto riguarda la prova dei capi "non c’è l’obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante - spiega l'associazione - ma il consiglio è di diffidare di quei negozianti che non vi vogliono far provare i capi di abbigliamento o che per farveli provare vi chiedono un anticipo". Infine per i pagamenti "ci sono importanti novità. Il commerciante è tenuto ad accettare pagamenti effettuati attraverso carte di pagamento, relativamente ad almeno una carta di debito e una carta di credito; tale obbligo non trova applicazione nei casi di oggettiva impossibilità tecnica, ad esempio se manca la connessione o il Pos è guasto. Se è solo una scusa del commerciante, potete chiamare i vigili o le forze dell'ordine che, previa verifica, potranno applicare la sanzione amministrativa pecuniaria".